Si chiede scusa ai lettori per la cattiva qualità dell’immagine principale, dovuta al fatto che la statua della Madonna è protetta da una teca di vetro, la quale, inevitabilmente, riflette i punti luce della chiesa. Tale cautela è stata necessaria, dopo il restauro della sua veste, avvenuto nel 2006, ad opera delle monache dell’abbazia Mater Ecclesiae situata sull’isola di San Giulio (Orta). Ma procediamo con ordine.
La chiesa in questione, titolata all’Assunzione di Maria Vergine, si trova a Usseglio, paese delle Valli di Lanzo. In questo luogo di culto è conservato un raro simulacro mariano: una statua manichino dal volto in cartapesta dipinta e dai capelli in stoppa.
Probabilmente in un passato lontano, diciamo durante il Seicento e il Settecento, simili oggetti furono piuttosto diffusi, ma attualmente il loro numero è assai ridotto.
Queste statue erano al centro di pratiche singolari che vedevano la loro vestizione ad opera di sole donne nella riservatezza delle sacrestie. La Vergine veniva abbigliata di tutto punto, a partire dalla biancheria intima sottostante la veste principale, la quale sovente era frutto di una donazione.
Era infatti pratica corrente offrire alla Chiesa le vesti di pregio perché se ne ricavassero paramenti liturgici, oppure, con più modeste modifiche, abiti destinati alle statue devozionali. In alcuni casi, i documenti conservatisi, testimoniano di veri e propri corredi mariani, fatti di molti capi preziosi donati nel tempo dai fedeli. E’ il caso della Madonna vestita che ancora si può vedere nella chiesa veneziana dei Gesuati alla Giudecca. Abbigliata come un’elegante dama dell’antico regime, la Madonna veniva portata in processione.
Anche la nostra Madonna di Usseglio indossa un raffinatissimo abito in seta a fondo azzurro, con un disegno floreale impreziosito da trame in filo d’argento e d’oro.
La descrizione dei fiori, peonie e garofani, è paragonabile, per precisione, a quella di una tavola botanica perché in quell’epoca i disegnatori tessili usavano frequentare i giardini botanici osservando dal vero gli esemplari. Databile al terzo quarto del Settecento, il tessuto dovrebbe provenire o dalle manifatture di Venezia oppure di Lione, due luoghi rinomati per la produzione di questi costosi beni voluttuari.
La Vergine d’Usseglio è dunque un oggetto d’arte che merita una visita.
Anna Maria Colombo