Una mostra per rispondere a delle domande. Ecco la scommessa che il Museo Egizio tenta con una grande mostra temporanea. E quali sono le domande, e perché ci riguardano da vicino.
Quanto la cultura Egizia ha influenzato l’Italia del periodo romano? Quali sono stati i risultati di questa contaminazione in ambito artistico e quali effetti ha avuto sulla vita quotidiana delle persone a partire dall’epoca ellenistica fino alla Roma imperiale? A queste e a molte altre domande risponde la mostra aperta dal 5 marzo al 4 settembre.
Il Nilo a Pompei è un viaggio dall’Egitto faraonico all’Italia Romana: sullo sfondo il mar Mediterraneo, come protagonisti oggetti e immagini che dalle rive del Nilo hanno toccato nuove terre, incontrato culture diverse e sono giunti sino a noi.
Partendo da Alessandria d’Egitto, passando dalla greca Delo e approdando a Pozzuoli in Campania seguiamo l’evoluzione di culti e motivi iconografici egizi. Il percorso espositivo, articolato in nove sezioni, si sofferma in particolare sui siti campani di Pozzuoli, Cuma e Benevento, con un approfondimento su Pompei e Ercolano. “Il Nilo a Pompei” presenta opere di straordinaria bellezza, per la prima volta esposte a Torino, come gli affreschi del tempio di Iside a Pompei o della Casa del Bracciale d’Oro; oltre 300 reperti provenienti da 20 musei italiani e stranieri. Il visitatore può inoltre vivere un’esperienza immersiva grazie alle splendide ricostruzioni in 3d di due domus pompeiane, quella del Bracciale d’Oro e quella di Octavius Quartio, realizzate grazie alla collaborazione con l’istituto IBAM del CNR. Un percorso di grande fascino che testimonia l’importanza e la complessità che la terra del Nilo ebbe per le civiltà greca e romana. La mostra è curata da Alessia Fassone e Federico Poole egittologi del dipartimento scientifico del Museo Egizio.
Partendo da Alessandria d’Egitto, passando dalla greca Delo e approdando a Pozzuoli in Campania seguiamo l’evoluzione di culti e motivi iconografici egizi. Il percorso espositivo, articolato in nove sezioni, si sofferma in particolare sui siti campani di Pozzuoli, Cuma e Benevento, con un approfondimento su Pompei e Ercolano. “Il Nilo a Pompei” presenta opere di straordinaria bellezza, per la prima volta esposte a Torino, come gli affreschi del tempio di Iside a Pompei o della Casa del Bracciale d’Oro; oltre 300 reperti provenienti da 20 musei italiani e stranieri. Il visitatore può inoltre vivere un’esperienza immersiva grazie alle splendide ricostruzioni in 3d di due domus pompeiane, quella del Bracciale d’Oro e quella di Octavius Quartio, realizzate grazie alla collaborazione con l’istituto IBAM del CNR. Un percorso di grande fascino che testimonia l’importanza e la complessità che la terra del Nilo ebbe per le civiltà greca e romana. La mostra è curata da Alessia Fassone e Federico Poole egittologi del dipartimento scientifico del Museo Egizio.
I temi in mostra sono intimamente legati alle collezioni permanenti del Museo Egizio; per questo viene proposto al pubblico un percorso di approfondimento che valorizza alcuni reperti connessi con gli oggetti esposti in mostra. “Il cammino di Osiride” intende essere un prolungamento delle suggestioni della mostra all’interno della collezione permanente.
“La ricezione della cultura egizia attraverso i secoli è uno dei principali temi di ricerca che il Museo Egizio intende sviluppare: sono dunque pienamente soddisfatto che la nostra prima mostra temporanea, in collaborazione con Pompei e Napoli, si inscriva entro questa affascinante cornice e che fornisca importanti risposte su come l’Egitto sia stato riletto dalla cultura classica” dice il Direttore Christian Greco, sottolineando inoltre che “Le collezioni permanenti sono in continuo dialogo con gli oggetti esposti in mostra: “Il Nilo a Pompei” non è stata concepita come un’esposizione isolata dalle collezioni permanenti del Museo. Proprio per questo al visitatore è offerto un percorso all’interno delle sale museali che consente di approfondire le connessioni che la mostra temporanea ha con le opere dell’Egizio”.
“La ricezione della cultura egizia attraverso i secoli è uno dei principali temi di ricerca che il Museo Egizio intende sviluppare: sono dunque pienamente soddisfatto che la nostra prima mostra temporanea, in collaborazione con Pompei e Napoli, si inscriva entro questa affascinante cornice e che fornisca importanti risposte su come l’Egitto sia stato riletto dalla cultura classica” dice il Direttore Christian Greco, sottolineando inoltre che “Le collezioni permanenti sono in continuo dialogo con gli oggetti esposti in mostra: “Il Nilo a Pompei” non è stata concepita come un’esposizione isolata dalle collezioni permanenti del Museo. Proprio per questo al visitatore è offerto un percorso all’interno delle sale museali che consente di approfondire le connessioni che la mostra temporanea ha con le opere dell’Egizio”.
La sala mostre è dedicata alla memoria di Khaled Al-Asaad, direttore del sito archeologico di Palmira.
Con questo spazio si inaugura il terzo piano del Museo Egizio. L’allestimento della mostra “Il Nilo a Pompei” è a cura dell’Architetto Lorenzo Greppi e realizzato da Permasteelisa S.p.A. Il catalogo è edito da Franco Cosimo Panini Editore.
Con questo spazio si inaugura il terzo piano del Museo Egizio. L’allestimento della mostra “Il Nilo a Pompei” è a cura dell’Architetto Lorenzo Greppi e realizzato da Permasteelisa S.p.A. Il catalogo è edito da Franco Cosimo Panini Editore.
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