Le immagini scattate tra il 1931 e il 1994 sono divise in due sezioni. Una dedicata ai viaggi e l’altra ai ritratti Curino – Martigny andata e ritorno. Il viaggio che Battista Gianadda intraprese nel 1889 a piedi, partendo dalla provincia di Biella per raggiungere Martigny in Svizzera alla ricerca di lavoro, è stato idealmente concluso da suo nipote Léonard Gianadda, che da Martigny è tornato a Biella portando 150 fotografie di Henri Cartier – Bresson. Le stampe, che fanno parte di una collezione di oltre 200 immagini sono state donate, subito dopo i funerali di Henri Cartier-Bresson avvenuti nel 2004, da Sam, Lilette e Sébastien Szafran alla Fondazione Pierre Gianadda, inaugurata nel 1978 da Léonard Gianadda per ricordare il fratello Pierre morto in un incidente aereo.
Le immagini in bianco e nero di uno dei fotografi più conosciuti e amati al mondo, co-fondatore nel 1947 dell’agenzia fotografica Magnum Photos, saranno esposte fino al 15 maggio a Biella, a Palazzo Gromo Losa, una dimora storica di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella il cui nucleo originario risale al tardo Medioevo.
La mostra fotografica è stata inaugurata sabato scorso 19 marzo, grazie a un protocollo d’intesa firmato tra Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e Fondazione Pierre Gianadda con la collaborazione del Rotary Club di Valle Mosso, di cui Léonard Gianadda è socio onorario, e resterà aperta al pubblico durante i week end: venerdì dalle 15.30 alle 19; sabato dalle 15.30 alle 19 e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.
“Entrambe le Fondazioni” ha spiegato all’inaugurazione Franco Ferraris, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella “sono attente, per statuto, ai temi di carattere sociale e culturale. Si impegnano a collaborare per la realizzazione di eventi e mostre e intendono favorire la circolazione di artisti all’interno dei rispettivi circuiti”. I progetti futuri si stanno, probabilmente, già delineando. Questo almeno ci si aspetta dopo che Léonard Gianadda è stato ospitato da Michelangelo Pistoletto a Cittadellarte Fondazione Pistoletto proprio nei giorni in cui si inaugurava la mostra.
La preziosa collezione esposta nel cuore del borgo antico, il Piazzo di Biella, testimonia l’amicizia di una vita nata là dove, spesso, le arti si incontrano. “I due terzi delle stampe” ha sottolineato Léonard Gianadda “hanno una dedica che mostra il legame di amicizia e stima, che univa Cartier-Bresson a Sam Szafran. L’uno mittente e l’altro destinatario delle fotografie donate. La firma è spesso siglata con le sole iniziali C. B. Di fatto, si tratta di una sorta di corrispondenza tra i due artisti durata più di trent’anni”.
L’amicizia tra Cartier-Bresson e Gianadda, fotogiornalista per numerose testate oltre che ingegnere, è nata dopo l’inaugurazione della mostra Dessins e Photographies di Henri Cartier-Bresson ospitata dalla Fondazione Pierre Gianadda nel 1989. “Bresson” ha ricordato Gianadda “non si considerava un fotografo ma un disegnatore e amava molto la pittura. Era stato in passato affascinato dai disegni a carboncino che Szafran aveva esposto in una mostra nel 1972, tanto da chiedergli lezioni di disegno. Fu in quegli anni che nacque un’amicizia durata tutta la vita”.
Gli occhi, e l’obiettivo di Henry Cartier-Bresson, hanno saputo guardare e fotografare con scatti che ritraggono la quotidianità, artisti diventati vere icone dell’arte. Pablo Picasso, Alberto Giacometti, Henry Matisse, Edith Piaf, Jeanne Moreau, Pierre Bonnard sono solo alcuni dei ritratti in mostra, nella sezione a loro dedicata. Mentre una seconda sezione è dedicata alle immagini scattate durante i viaggi fatti tra il 1931 e il 1935 e tra il 1940 e il 1980 in Europa, Stati Uniti, India, Bali.
I reportage di Cartier-Bresson ritraggono la realtà nel momento decisivo, senza mettere in posa i soggetti e questa cifra stilistica emerge chiara in ciò che scrisse all’amico Léonard Gianadda: “Tu sei un soggetto difficile non riesco mai a ritrarti cogliendoti alla sprovvista”.
Soddisfatti Franco Ferraris, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, e i curatori della mostra Jean Papilloud e Sophia Cantinotti: 200 mila persone hanno visitato la pagina Facebook dell’evento prima dell’inaugurazione. E, dopo il lancio dell’hashtag #BeLikeHenri in omaggio alla fotografia di Henri Cartier-Bresson, sono stati pubblicati 400 scatti in bianco e nero su Instagram. Un numero destinato a crescere prima della chiusura della mostra.
Il biglietto di ingresso è comprensivo anche della visita al bellissimo giardino all’italiana di Palazzo Gromo Losa e della mostra correlata “Biella pioniera della fotografia: un affascinante viaggio a partire da Giuseppe Venanzio Sella” esposta al Museo del Territorio Biellese e del Museo stesso.
Simonetta Coldesina
http://www.fondazionecrbiella.it
Palazzo Gromo Losa
Corso del Piazzo, 24 Biella
Phone: 015.0991868
Biglietto di ingresso alla mostra 5 euro
Mostre correlate
Un cammino verso il mondo: i Gianadda da Curino a Martigny
dal 19 marzo al 15 maggio a ingresso gratuito
Fondazione Cassa di Risparmio di Biella – Spazio Cultura
Via Garibaldi 14, Biella
Phone: 015.0991868
Biella pioniera della fotografia: un affascinante viaggio a partire da Giuseppe Venanzio Sella
Museo del Territorio Biellese
Via Quintino Sella 54b, Biella
Phone: 015.2529345
L’esposizione e il museo sono visitabili, ad ingresso gratuito, esibendo il biglietto della mostra di Palazzo Gromo Losa