A Biella “Selvatica”. Festeggia il primo lustro il Festival naturalistico ideato da Fondazione Cassa di Risparmio di Biella in collaborazione con E20 Progetti. Dal 21 maggio al 3 luglio.
“Arte e Natura in Festival”. Il pianeta nella sua veste maestosa, gli animali e la loro libertà a Selvatica 2016, il festival che chiede in prestito alla lingua l’aggettivo per qualificare la natura ritratta dalle arti in dialogo con la città e i suoi visitatori. Dieci mostre in 5 sedi, 14 mostre collaterali in altrettanti luoghi per raccontare la bellezza e il bisogno di salvaguardare il patrimonio naturalistico e ambientale che ci circonda. E ancora, concerti, spettacoli teatrali, convegni, laboratori didattici e passeggiate naturalistiche.
Un fitto programma che per un mese e mezzo accompagnerà i visitatori nei palazzi storici, i borghi antichi, le oasi, le gallerie d’arte. Due i concorsi che verranno lanciati: uno fotografico, in collaborazione con la rivista Oasis, rivolto a professionisti e fotoamatori. Il soggetto da ritrarre sarà il Nordovest con una sezione dedicata al Biellese. E l’altro di pittura. La prima edizione del concorso BeNatural/BeWild promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella per giovani artisti di età compresa tra i 18 e i 35 anni, che potranno presentare le opere realizzate con qualsiasi tecnica su carta o su tela.
Tre le sedi storiche che ospitano le opere nel cuore del borgo antico della città, il Piazzo. Le sale di Palazzo Gromo Losa, oggi di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e dimora dei conti Losa di Prarolo nel ‘700, accoglieranno il visitatore tra “I sussurri del bosco”. I pannelli a grafite su legno di Marika Vicari, con i sentieri che si perdono tra gli alberi, fanno da quinte alle pitture poetiche di Ron Kingswood, dove gli animali sono ritratti nella pace sconfinata del loro habitat.
La visita prosegue con Glanzlichter, il più grande concorso di fotografia naturalistica della Germania, uno dei più importanti d’Europa ospite di Selvatica con le 100 fotografie selezionate provenienti da tutto il mondo. Nel giardino all’italiana del Palazzo trovano, poi, dimora i cinque gruppi scultorei in ferro battuto di Luciano e Ivan Zanoni, che raccontano le più famose favole di La Fontaine. Mentre poco più in là, le grandi installazioni in filo di rame di Resi Girardello propongono una possibile via d’uscita al destino tragico che gli scienziati intravedono per il futuro del pianeta Terra.
Da Palazzo La Marmora, dimora storica che ha conservato la struttura originaria dal punto di vista architettonico oltre che gli arredi, gli archivi e i quadri, in una delle quali è conservato il dipinto più conosciuto datato 1828 che ritrae la Famiglia La Marmora con i quattro generali, è possibile uscire, e godersi il suo giardino. E, passeggiando accanto alle sculture di vetro colato di Murano di Giulia Alberti, si raggiunge la terrazza che regala la vista dall’alto della città di Biella. L’esposizione prosegue all’interno, in quelle che sono state le scuderie di casa La Marmora. L’acqua, origine della vita, è il tema che si intravede nel vetro colato di Murano, e il suo movimento. Le sculture sono precedute dalle incisioni di Claudia Casaletti che ritraggono la fauna norvegese. L’artista prende spunto dai Bestiari medievali, dove la fauna reale e quella fantastica si mescolano dando origine a un immaginario collettivo in cui l’animale diventa allegoria.
La terza sede espositiva nel borgo storico è Palazzo Ferrero dove i quadri di Massimo Caccia e le sculture in cartapesta di Alice Zanin, declinate in installazioni dalla potente suggestione concettuale, regalano uno sguardo nuovo sulla bellezza della natura. Mentre i gruppi scultorei in polistirolo ricoperto da puntine da disegno di Carlo Pasini accolgono lo spettatore, lungo la galleria d’ingresso.
Scendendo a Biella piano si raggiunge Cittadellarte dove, nella sede lunga quasi un chilometro è ospitata la mostra incentrata sull’opera di Pistoletto “La Mela Reintegrata”, circondata dalla presentazione di dieci progetti scientifici a tema ambientale ed energetico. Uno di questi è biellese e utilizza il panno di lana grezza per ripulire i mari dallo sversamento di oli minerali. Il simbolo della mela attraversa la storia umana a partire dal morso, che rappresenta il distacco del genere umano dalla Natura e l’origine del mondo artificiale. La mela reintegrata rappresenta l’entrata in una nuova era nella quale mondo artificiale e mondo naturale si ricongiungono, producendo un nuovo equilibrio.
Oltrepassato il torrente Cervo, si raggiunge la Fondazione Sella che all’interno delle mura dello storico Lanificio Maurizio Sella, un distretto laniero del 1800, ospita tre mostre fotografiche. La fotografia naturalistica di Erminio Sella (1865-1948). Dalle giganti sequoie e gli immensi spazi degli Stati Uniti (1898) ai rododendri e ficus dell’India (1899), dalla natura incontaminata del Centro America alla sua passione per le orchidee, amorevolmente cresciute nella serra di San Gerolamo.
Non solo intorno a noi. I soci del Fotoclub Biella espongono circa 70 immagini a tema naturalistico e si rivelano particolarmente bravi nel realizzare bellissime fotografie di luoghi lontani ed esotici, oltre che altrettanto capaci di cogliere la bellezza del giardino sotto casa. Uno sguardo tra natura e genti. Popoli ed Etnie di tutto il mondo in una selezione della sezione “Gente e Popoli” delle ultime edizioni dell’Oasiphoto Contest.mE, ancora, nel cuore di Biella al Museo del Territorio Biellese: Wildlife. Michele Vitaloni ricostruisce con le sue sculture uno scorcio di natura selvaggia mentre Federico Veronesi espone le immagini in bianco e nero tratte dal volume Luce e polvere, risultato di dodici anni di incontri emozionanti con i più affascinanti mammiferi africani.
Mentre nella Biblioteca Civica di Biella e nella Biblioteca di Città Studi sono esposte due serie di incisioni di Federica Galli. La prima dedicata agli alberi monumentali italiani e la seconda incentrata sui paesaggi acquatici. Le quattordici esposizioni collaterali si trovano in alcuni tra i più suggestivi luoghi del Biellese: la riserva naturale dell’Oasi Zegna, il Santuario mariano di Oropa, l’Ecomuseo alla Trappa settecentesca di Sordevolo, la sala delle cerimonie tra le antiche mura del borgo del Ricetto di Candelo, Falseum – Museo del Falso e dell’Inganno presso il castello medievale di Verrone, Casa Zegna a Trivero, lo Spazio Cultura della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, il Centro Educazione Ambientale “Andirivieni”, Galleria Zaion, BiBOx Art Space e Galleria Silvy Bassanese.
Giovedì 26 maggio alle ore 21.00 presso l’auditorium di Palazzo Gromo Losa verrà proiettato il documentario di Elsa Dossi dal titolo Viaggi con diversi occhi. L’ultimo continente. Un viaggio dalla Terra del Fuoco all’Antartide a bordo di una rompighiaccio trasformata in nave da crociera.
Venerdì 27 maggio sempre alle ore 21 a Palazzo Gromo Losa, il divulgatore naturalista Tiziano Pascutto presenterà la Riserva naturale fluviale Spina Verde e lo studio sulla biodiversità del luogo che conta oltre 240 specie vegetali e 370 specie animali.
Simonetta Coldesina
Programma completo: www.selvaticafestival.net