Dopo il ciclo di conferenze sulla Torino sperimentale degli anni ’50 e le serate a tema musicale ed enogastronomico, dalla classica all’elettronica, alla letteratura l’iQOS Embassy di Torino, ospitata negli spazi della cinquecentesca Casa del Pingone in via delle Porte Palatine, conferma l’attenzione alla sperimentazione e all’innovazione con nuovi progetti di ricerca che coinvolgano anche la creatività contemporanea.
Sabato 16 e 23 luglio 2016, dalle ore 14:00 alle 19:00, e in settimana su appuntamento, sarà possibile visitare la mostra Heated by Art curata da Caterina Persano: protagonisti quattro tra gli artisti emergenti più interessanti del panorama torinese, Guglielmo Castelli, Stefania Fersini, Edoardo Piermattei e Erik Saglia.
Il titolo del progetto Heated by Art (“Riscaldati” dall’arte) è un richiamo all’innovazione tecnologica che caratterizza il dispositivo elettronico iQOS, un sistema innovativo che rilascia un vapore di tabacco senza bruciarlo, frutto di 15 anni di ricerca e sviluppo del gruppo Philip Morris International.
Le opere sono state distribuite nella varie sale della Casa già di Emanuele Filiberto Pingone, storico di corte di Emanuele Filiberto di Savoia, edificio medioevale che ha mantenuto intatte, grazie ad un attento restauro, le proprie caratteristiche, stanze di dimensione irregolare distribuite su 4 piani intorno ad un piccolo cortile centrale, inclusa la cantina con la volta a botte e lo splendido loggiato che si affaccia sulle Porte Palatine e la facciata laterale di Palazzo Reale. Gli arredi, mobili vintage e di design, diventano inconsueto e pur armonico contesto sia della struttura medioevale come per le opere contemporanee.
Guglielmo Castelli (1987, Torino) presenta la scultura Calmierando il dolore con la speranza si evince che il primo è sopportabile la seconda no (2015, tecnica mista, dimensioni variabili) e Tiptoe (2015, olio su tela 25 x 20 cm). La sua ricerca si concentra principalmente sulla costruzione dei rapporti tra figura e sfondo: nelle sue tele dai toni fiabeschi, infatti, sfondi monocromi dai colori tenui divengono il paesaggio di personaggi bidimensionali dall’equilibrio instabile, i quali, pur evocando un immaginario legato all’infanzia, tradiscono qualsiasi forma di rassicurazione.
Ponystep n°4 pag 85, 86 (2013, dittico, olio su tela, 44 x 34 cm ciascuno) è l’opera presentata da Stefania Fersini (1982, Aosta). I suoi lavori sono caratterizzati da continui rimandi che provocano un’oscillazione percettiva che rimane sempre aperta. Ponystep n°4 pag 85, 86 è infatti una riproduzione iperrealista su tela di una pagina cartacea: un mondo di carta, ma stropicciato, in cui figure femminili ideali vengono deformate in una rappresentazione surreale dell’apparenza.
Erik Saglia (1989, Torino) presenta un suo nuovo lavoro nella sala delle feste, dominato dallo splendido tavolo di Martino Gamper con cui l’opera è posta in intelligente dialogo cromatico: Senza titolo (2016, vernice spray, scotch di carta, pastelli a cera e resina epossidica su tavola di legno, 200 x 150 x 6 cm). Serialità e rigore caratterizzano la ricerca dell’artista, nelle cui opere emerge un’attenta costruzione delle superfici, a cui fa da contraltare la pittura sottostante, leggera, realizzata con vernici spray.
Edoardo Piermattei (1992, Ancona) presenta in anteprima assoluta l’opera Senza Titolo (2016, cemento con pigmento su cartongesso e su legno, 270 x 100 x 90 cm), vera e propria installazione architettonica che grazie ad un sapiente uso delle luci ammanta di suggestione le cantine della Casa. La sua ricerca pittorica assume una dimensione quasi architettonica: cemento, cartongesso e legno sono infatti i supporti su cui l’artista interviene con intonaci colorati dalle tinte gentili.
Le foto delle opere sono di Sebastiano Pellion di Persano.
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