Anticipazioni.
Arriverà a Torino un mostra di un importante artista, prevedibilmente per la fine di ottobre e porterà con se un certo shock di memoria e consapevolezza. Ma non solo, questa é la prima volta in cui le sue opere saranno esposte nel nostro paese grazie ad un curatore d’eccezione.
Ci saranno circa 21 opere realizzate nell’arco dei dieci anni, fondamentali per il lavoro dell’artista e soprattutto mai viste prima in Italia. Molti collages fotografici dove sono posti affiancati diversi modelli di propaganda, dalle immagini tristemente famose dei campi di sterminio alle fotografie di modelle e della pubblicità.
Nato a Leningrado nel 1924, l’artista crescerà a Riga in Latvia e sarà testimone diretto delle disumanità della guerra. Nel 1941, a sedici anni, assisterà al massacro della sua famiglia a Rumbula. Insieme al padre verrà internato nel campo di concentramento di Stutthof dove riuscirà a sopravvivere quattro anni. Liberato dalle truppe sovietiche a Buchenwald e dopo un anno di lavoro in Germania si trasferirà subito dopo la guerra a New York, dove visse lavorò e dove nel 2004 morì.
Egli non reciterà mai la parte della vittima; il suo lavoro sarà per il resto della sua vita una forma di ribellione agli abusi di potere, al conformismo e alla retorica della propaganda imperante. Nel 1959 fonderà un movimento con altri artisti per porsi in netto contrasto con l’espressionimo astratto e con la Pop art.
Il nome dell’artista ed il luogo in cui avverrà l’esposizione sono il piccolo rebus che vi invitiamo a decifrare.
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