Ha inaugurato lo scorso 10 settembre presso il Museo della Ceramica di Mondovì la seconda edizione della rassegna biennale Polvere di Stelle, curata da Chiara Bertola con Christiana Fissore, direttrice del Museo: la rassegna, che presenta opere contemporanee di artisti italiani e internazionali che si misurano con la ceramica, ha come sottotitolo “At the still point of the turning world” (“Il punto fermo di un mondo che gira”), verso tratto dal primo dei Quattro Quartetti di T.S. Eliot., titolo scelto da Elisabetta di Maggio per una sua installazione.
Polvere di Stelle allude alla materia cui è costituita la ceramica: argille, sabbia, quarzo e pigmenti. Gli artisti, unendo alla ceramica i diversi linguaggi contemporanei, innalzano la materia sino a farla diventare espressione del loro sentire. Partendo dal “punto fermo di un mondo che gira” di Eliot, viene proposta al visitatore una riflessione sulla transitorietà delle cose, sulla loro insita fragilità, e sulla necessità di individuare un elemento che dia significato al tutto, al nostro essere, all’essenza ultima: ancora una volta, questo può essere raggiunto grazie all’azione rigeneratrice dell’Arte e della Bellezza.
Tra le vetrine disposte nelle sale in cui è esposta la collezione storica, all’interno del settecentesco Palazzo Fauzone di Germagnano, prestigiosa residenza nobiliare situata nel cuore di Mondovì Piazza, trovano spazio le porcellane finemente intagliate di Elisabetta Di Maggio, le opere di denuncia dell’artista cinese Ai Weiwei, “le Ricomposte Tinte”, formelle invetriate di Carla Accardi, la grande artista italiana recentemente scomparsa.
Poetica l’installazione di Ai Weiwei, che presenta una riproduzione in porcellana dei tondini di ferro estratti dalle macerie di una delle venti scuole rase al suolo dal terremoto del maggio 2008 nella provincia cinese del Sichuan. All’origine di quest’opera l’installazione Straight (2008-2012) composta da duecento tonnellate di tondini di ferro raccolti, raddrizzati a mano uno per uno e ammassati con pazienza dall’artista e i suoi assistenti, in omaggio alle oltre cinquemila vittime, perlopiù bambini, di quella tragedia causata dal crollo di edifici scolastici costruiti al risparmio da una classe politica corrotta. La mostra si estende anche nelle vicine sale, recentemente restaurate, del Palazzo del Governatore, sede del Circolo Sociale di Lettura di Mondovì Piazza: qui è esposta la serie dei Coni della Accardi, le 16 fotografie di Franco Vimercati dal Ciclo della Zuppiera e l’installazione-proiezione interattiva I Mani di Hilario Isola, appositamente rielaborata in ceramica per questa occasione. La mostra sarà visitabile sino all’8 gennaio 2017.
Il Museo della Ceramica ha aperto nel dicembre 2010 e ha come nucleo originario la donazione da parte del dr. Marco Levi della Collezione Ceramica Baggioli e della sua collezione personale.
Meritano un nota a parte le due sale multimediali interattive allestite per il museo in permanenza “Fare Ceramica e “Apparecchiare la tavola” curate da Studio Azzurro e “UP”, l’unità produttiva attrezzata nei sotterranei per realizzare tutte le fasi della lavorazione, che si propone come sede ideale per rilanciare e rivisitare la storica produzione del distretto monregalese e come luogo di sperimentazione e di confronto aperto ad artisti e designer contemporanei cultori dell’arte ceramica. L’unità produttiva è adesso messa anche a disposizione degli artisti contemporanei per produrre nuovi lavori all’interno di una continua sperimentazione.