Domani sarà la Giornata Europea delle Alberate 2016.
L’idea della giornata delle alberate è nata in Germania dall’isola di Rügen (Meclemburgo-Pomerania Anteriore), da cui prende il via nel 1992 il progetto “Deutsche Alleenstrasse” (http://www.alleenstrasse.com/chronik.php). Dal 2008 la ricorrenza del 20 Ottobre è stata scelta a livello nazionale in Germania. Dal 2015 si è aggiunta la Francia con la “Journée Européenne des Allées” nel 2016 si prevede l’adesione di molte altre Nazioni tra cui forse, anche la nostra.
Per celebrare questa giornata sposata da Legambiente, riproduciamo un breve testo del naturalista Franco Correggia tratto da: Il tramonto dei giganti.
“È un fatto oggettivo che gli alberi longevi dall’architettura imponente, all’interno del mondo vivente, individuino strutture straordinarie e speciali che meriterebbero, al di là di ogni dubbio, attenzione e considerazione particolari. Non si tratta infatti, come purtroppo molti ritengono, di semplici e inerti ammassi di legno e di foglie che muti e immobili occupano spazio nei boschi, nelle campagne, nei giardini, lungo le strade campestri o tra le mura dei villaggi. Si tratta, al contrario, di organismi autotrofi infinitamente complessi e preziosi, autoorganizzati e autoregolati, percorsi da una possente e antica corrente di vita. Vecchi giganti che resistono al tempo, svolgendo incessantemente funzioni bioecologiche cruciali ed essenziali, concentrando in sé gradi inarrivabili di bellezza, armonia e memoria, trattenendo silenziosamente la testimonianza segreta, il respiro aurorale e gli echi lontani di storie dissolte e mondi perduti.”
Scriveva in una emblematica lettera il Presidente della Repubblica Francese Georges Pompidou al Primo Ministro Jaques Chaban-Delmas, nel luglio 1970:
“La vita moderna con il suo corredo di calcestruzzo, asfalto e neon creerà sempre più in tutti il bisogno di evasione, della natura e della bellezza. L’autostrada venga utilizzata per il trasporto che non ha altro scopo che la velocità. La strada deve diventare per l’automobilista della fine del ventesimo secolo ciò che era il cammino per il pedone o il cavaliere: un percorso che viene intrapreso senza fretta, approfittandone per vedere la Francia. Che ci si guardi dal distruggere sistematicamente ciò che ne costituisce la bellezza!”
Georges Pompidou