Il Museo Nazionale del Cinema di Torino e il Torino Film Festival, in collaborazione con la Regione Piemonte, hanno istituito il PREMIO LANGHE-ROERO E MONFERRATO quest’anno a riceverlo sarà PAOLO SORRENTINO, nel corso di un cena di beneficenza, firmata da Matteo Baronetto, chef del ristorante Del Cambio di Torino, a favore della Fondazione La Stampa – Specchio dei Tempi, che avrà luogo venerdì 25 novembre a partire dalle ore 20.00 al Palazzo della Luce a Torino.
Il premio nasce all’insegna del profondo legame tra valorizzazione del patrimonio artistico, vocazione culturale e cultura del vino che fortemente caratterizzano la nostra regione, una forte identità che ha portato al riconoscimento del territorio quale patrimonio UNESCO. Proprio per questa ragione, il premio consiste in 100 bottiglie di vino provenienti dai migliori produttori vitivinicoli della zona. Nel corso della serata verrà battuta un’asta benefica del corpus Divi e Divine del Cinema Italiano, che conta 20 riproduzioni fotografiche del celebre fotografo delle dive Angelo Frontoni, il cui fondo appartiene al Museo Nazionale del Cinema di Torino e alla Cineteca Nazionale di Roma. L’intero ricavato sarà devoluto a Fondazione La Stampa – Specchio dei Tempi a favore delle popolazioni colpite dal terremoto in centro Italia.
Per l’occasione, lo chef Matteo Baronetto proporrà nel menù la sua interpretazione della pasta all’Amatriciana.
In dettaglio la motivazione per il premio: Paolo Sorrentino ha scalato la vetta del cinema italiano in soli quindici anni, collocando se stesso e i propri film sui gradini più alti del cinema d’autore internazionale. L’Oscar alla Grande Bellezza nel 2013 e il successo di The Young Pope – prima serie italiana d’autore a conquistare uno straordinario risultato di pubblico e di gradimento da parte dei critici di tutto il mondo – sono la conferma che ci troviamo di fronte al regista più audace, innovativo e originale dei nostri giorni. I suoi personaggi hanno lo spessore di creazioni letterarie complesse e inconsuete, mentre l’invenzione formale che presiede alle sue messe in scena evoca gli esiti più sofisticati dei grandi stilisti che hanno contribuito all’evoluzione del linguaggio cinematografico. Tutti i suoi film, da L’uomo in più a Youth, passando per Le conseguenze dell’amore, Il Divo e This Must Be the Place, ci hanno sorpreso e conquistato per l’originalità delle storie raccontate, il rigore della forma e la visionarietà dello sguardo, nel quale si proietta uno dei talenti più autentici del cinema italiano di oggi.