Si apre a Torino la prima edizione del Borgo Po Photo Festival che inaugura domenica 18 giugno, ai piedi della collina in Piazza Gran Madre di Dio. A realizzarlo è la fotografa torinese Daniela Foresto, ritrattista, la cui galleria The Portrait è proprio in Piazza. Per questa prima edizione ha coinvolto 19 fotografi professionisti che esporranno un loro progetto.
Partecipano moltissimi nomi noti torinesi insieme a qualche forestiero, questi i nomi degli artisti: Franco Turcati, Enzo Isaia, Mauro Talamonti, Daniele Ratti, Elena Givone, Max Tomasinelli, Candido Baldacchino, Maurizio Galimberti, Simone Mussat Sartor, Enrico Magri, Claudio Cravero, Bruna Vangi, Pierfranco Fornasieri, Neige De Benedetti, Piero Mollica, Gabriele Corni, Giampiero Turcati, Riccardo Bandiera e Patrizia Mussa.
In previsione anche un laboratorio sulle tecniche antiche della fotografia, quali la stampa in siderotipia e la ripresa al collodio umido, per produrre fotografie. Durante la giornata ci saranno due live musicali con Marco Nieloud Quartet e per fermare l’evento verrà realizzato un memories film a cura di Max Judica Cordiglia.
GazzettaTorino ha incontrato Daniela Foresto per farci raccontare qualcosa su questa iniziativa:
Com’è nata l’idea del progetto?
Mi sono ispirata al Festival di Arles che a mio avviso è il miglior Festival fotografico annuale europeo. Ci sono già stati altri Festival di fotografia a Torino ma la differenza sostanziale è che io non ospito fotoamatori ma soltanto fotografi professionisti con percorsi ben chiari.
Ho realizzato l’intero progetto in autonomia, selezionando i fotografi sulla base di una poetica ben chiara del progetto fotografico. Ho deciso di non seguire un tema ben preciso in quanto saranno presenti fotografi professionisti che esporranno loro opere precedentemente realizzate.
Qual è lo spazio che viene dato ai singoli artisti? Quante opere per ognuno? I quadri esposti saranno disponibili alla vendita?
Ogni fotografo avrà un pannello di 3,5 mt di larghezza per 2 mt di altezza, ognuno di loro porterà dalle 4 all 8 foto in base alle grandezze dei quadri. La maggior parte degli artisti sarà presente e tratterà personalmente eventuali vendite, tuttavia tengo a precisare che non sia questo il fine del Festival.
Qual è dunque lo scopo di questo progetto?
Vorrei riuscire a portare l’arte e la cultura nel mio borgo.
I laboratori di tecniche artistiche saranno tenuti da Lei o da qualche esterno? Quanto dureranno? In che cosa consisteranno?
Un gruppo di fotografi di Milano esperti in tecniche antiche di ripresa e stampa si occuperà di guidare i laboratori, durante la giornata farà delle presentazioni di siderotipia, platino palladio, collodio umido e altre tecniche.
Come mai ha deciso di unire il contemporaneo delle altre opere con un laboratorio di stampa usato in passato?
Ritengo che sia sempre molto interessante poter conoscere come sia nata la fotografia e come si sia evoluta con il passare degli anni.
Che cosa pensa del nuovo corso espositivo che ha preso Camera?
E’ un posto bellissimo, forse con poche idee. Potrebbe essere sfruttato molto meglio, prendiamo esempio dal Forte di Bard che riesce a portare eventi fotografici bellissimi.
Le piacerebbe puntare a un “Torino Photo Week” in futuro, come quella da poco realizzata a Milano?
Certamente, questo vuol essere l’anno zero di un evento che se riusciremo faremo crescere.
Gaia della Donna – Marta Giacone