Nella rinnovata sede del Collegio Carlo Alberto, ente strumentale della Compagnia di San Paolo che si occupa di ricerca e alta formazione in economia, diritto, scienze politiche e sociali è in programma per il 14 e il 15 novembre il Torino Vision Europe Summit, esso propone un confronto tra studiosi e policy makers su come governare le tendenze dell’economia mondiale.
Al Collegio Carlo Alberto e al Museo del Risorgimento di Torino sono attesi ospiti del calibro del Premio Nobel per l’Economia, Michael Spence, il vincitore del Premio Sakharov per i diritti umani, Dennis Mukwege e il vice direttore della World Trade Organization, Karl Brauner.
Ad aprire la due giorni di confronti tra accademici, policy makers, esponenti di fondazioni internazionali ed attivisti dei diritti umani sono il presidente della Compagnia di San Paolo, Francesco Profumo e il presidente del Collegio Carlo Alberto, Pietro Terna.
Il Vision Europe è un consorzio di fondazioni e think tank Europei (BertelsmannStiftung – Gütersloh (Germany); Bruegel – Brussels (Belgium); Calouste Gulbenkian Foundation – Lisbon (Portugal); Chatham House – London (UK); Centre for Social and Economic Research CASE – Warsaw (Poland); Compagnia di San Paolo – Torino (Italy); Jacques Delors Institute – Paris (France); The Finnish Innovation Fund Sitra – Helsinki (Finland) che collaborano per elaborare risposte politiche alle principali sfide che l’Europa si trova ad affrontare. Attraverso la ricerca, le pubblicazioni e un summit annuale, Vision Europe si propone di essere un forum di discussione di alto livello per migliorare il processo politico e favorire l’integrazione europea.
La sede prescelta è un edificio è tornato a nuova vita dopo circa dieci anni di abbandono grazie all’intervento della Compagnia di San Paolo, che ha in primo luogo acquistato l’edificio per un costo complessivo di 10,6 milioni di euro e ha poi avviato una profonda ristrutturazione, curata da una cordata di architetti e ingegneri che fa capo a Isolarchitetti S.r.l. L’operazione di restauro dell’edificio, sotto il vincolo della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio della città metropolitana di Torino, è durata due anni e ha avuto un costo complessivo di 10,5 milioni di euro, va reso merito che insieme al restauro è stata liberata dalle auto anche una parte di piazzale davanti all’ingresso, valorizzandone l’accesso.
I lavori hanno riguardato sia l’interno sia l’esterno dell’edificio. All’esterno sono stati riportati all’antico splendore la facciata, i serramenti, i colori e il portone originali del palazzo, che risale alla seconda metà dell’Ottocento e che nel 1930 acquisì il suo assetto definitivo, grazie al progetto dell’ingegnere Enrico Bonicelli, ideatore a Torino della Promotrice delle Belle Arti.