Forse sarà diversa da qualunque altra la prima avventura musicale della Scuola Holden aperta a tutte e tutti, dal titolo Seven Springs | Il suono della Holden. Sette i concerti in programma ogni martedì alle sette di sera, dal 2 aprile, il 1 sapeva di scherzo, al 14 maggio 2024 nel General Store, l’auditorium della Holden.
Seven Springs sarà anche l’occasione per dare il via ai festeggiamenti per il trentesimo compleanno della Holden, che per tutto il 2024 celebrerà le storie e la storia trentennale della Scuola con ospiti, eventi e progetti speciali.
I direttori artistici Gloria Campaner e Nicola Campogrande l’hanno immaginata non come una stagione di concerti, ma come «una serie di vibrazioni».
Si chiama Seven Springs perché, per sette primavere, sette concerti verranno proposti alle sette di sera, e con un biglietto di sette euro il pubblico potrà immergersi nel nuovo suono della Holden. I musicisti non solo canteranno e suoneranno, ma lasceranno anche entrare l’ascoltatore nel loro mondo, in un’esperienza ad alta intensità narrativa in cui si accenderà un dialogo sui temi più diversi: «si parlerà di arte, di cucina, di sport, di meditazione o magari di geopolitica – dicono i direttori artistici. Alla fine ci sarà un aperitivo e si continuerà a rimanere in compagnia, chiacchierando in libertà fino all’ora di cena. Ci piace l’idea che questi artisti possano esprimersi in un luogo speciale e ricco di storie come la Scuola Holden, che quest’anno festeggia 30 anni di attività, in uno spazio quasi intimo, davanti a una platea raccolta che vogliamo immaginare curiosa, attenta, capace a sua volta di vibrare».
Seven Springs si propone di infrangere quella barriera e di regalare al pubblico la gioia di farsi trasportare oltre.
Partenza martedì 2 aprile con les enfants terribles del pianoforte, il “miglior duo pianistico al mondo” secondo il New York Times: le sorelle francesi Katia e Marielle Labèque, che accostano il romanticismo di Franz Schubert – con un loro “cavallo di battaglia” come la Fantasia in fa minore – a un brano contemporaneo di Philip Glass, musicista con cui hanno un rapporto artistico d’elezione.
Sono invece due fratelli di Nuova Delhi, Lakshay e Aayush Mohan, acclamati dal Times of India per il loro “talento supremo”, a condurre il pubblico alla scoperta della musica classica indiana martedì 9 aprile. Conosciuti come i Mohan Brothers, sono stati i primi indiani a esibirsi al Grammy Museum di Los Angeles e i primi ad essere nominati ai Global Indian Music Academy Awards come migliori strumentisti classici nel 2016. Suonano il sitar e il sarod, tra antichi Raga e improvvisazione, e chi vorrà proseguire l’esperienza dopo il concerto alla Holden potrà recarsi al MAO – Museo di Arte Orientale: alle 22.00 è in programma Midnight Ragas, musica e meditazione con una degustazione di tè e piccoli assaggi di cibi indiani accompagnati dalla musica dei Mohan Brothers.
Sarà una serata tra musica d’autore e spiritualità quella di martedì 16 aprile, con Simone Cristicchi e Amara. Cantautore, scrittore e fumettista, affascinato dal buddhismo e dal cristianesimo ortodosso, Cristicchi è noto al grande pubblico per le sue apparizioni al Festival di Sanremo. Definita “cantautrice dell’anima”, Amara ha collaborato con Fiorella Mannoia, Ornella Vanoni ed Elodie. Proponendo alcuni brani dal singolare percorso di ricerca di Torneremo ancora – Concerto Mistico per Battiato, i due artisti, tra canzoni, ispirazioni filosofiche e riflessioni, invitano «a riprendersi la lucidità smarrita in questo tempo confuso».
Martedì 23 aprile sarà ospite la violoncellista Miriam Prandi, giovane talento che ha calcato palcoscenici prestigiosi, come quello del Teatro alla Scala di Milano, apprezzata per la sua versatilità. Accanto a due Suites per violoncello di Johann Sebastian Bach, Prandi farà ascoltare due pagine di oggi, del compositore lettone Pēteris Vasks e di Giovanni Sollima. Quest’ultimo sarà l’ospite d’eccezione atteso alle 22.00 per la Cello Night, un raduno di violoncellisti che suoneranno un programma musicale a sorpresa, improvvisando insieme a Sollima.
Dal Divertimento di Igor Stravinskij alla Gitana di Fritz Kreisler, il violinista russo Sergej Krylov, accompagnato dalla giovane pianista Beatrice Magnani, farà “danzare” il General Store martedì 30 aprile. Grande solista e nome di riferimento nel panorama violinistico, Krylov ha alle spalle collaborazioni con compagini di primo piano, come la London Philharmonic e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
From Love With Laugh: Dall’amore, ridendo è il titolo della serata di martedì 7 maggio. Hyung-Ki Joo, compositore, pianista, umorista musicale coreano-britannico, condurrà il pubblico in un viaggio attraverso la musica ispirato al ridere e all’amare, che vedrà anche la prima esecuzione mondiale di Novecento’s Song, su testi di Alessandro Baricco. Insieme a lui il soprano Serena Gamberoni, che ha calcato palcoscenici prestigiosi come quello della Royal Opera House Covent Garden di Londra e della Scala di Milano. Ma non è tutto: Lorenzo e Ilaria Guslandi, due campioni di free-style rollerblade, volteggeranno per la sala facendo coreografie, contribuendo a rendere memorabile questa serata-inno al divertimento e alle risate.
Da Monteverdi ai Police: è il viaggio nel tempo che si potrà fare nell’ultimo appuntamento di Seven Springs, in programma martedì 14 maggio, grazie al Trio Kronthaler. La carismatica voce del mezzosoprano Theresa Kronthaler, affiancata da Kalle Kalima alla chitarra elettrica e da Oliver Potratz al contrabbasso, porterà alla Holden l’inconfondibile sonorità del Trio, che si muove con agilità sorprendente tra barocco, jazz e pop.
L’aperitivo che seguirà le performance prevede la prima consumazione gratuita di uno dei due cocktail inventati appositamente per l’occasione. Si chiamano Seven Springs e Virgin Seven Springs (analcolico). I biglietti delle singole serate costano 7 euro e includono il primo cocktail dell’aperitivo. L’abbonamento a tutti i 7 concerti della stagione costa 45 euro (il primo cocktail delle serate verrà sempre offerto dalla Scuola).