Come procede l’esperimento educativo dello Swiss Pavilion?
La scorsa notte il pavimento delle quattro torri del Padiglione svizzero a Expo Milano 2015 è stato abbassato al terzo piano.
Le torri del Padiglione svizzero, costituite da quattro piani, sono riempite di quattro prodotti: caffè, mele, sale e acqua. Le torri sono state riempite una sola volta all’inizio di Expo e si svuotano secondo il comportamento dei visitatori. Costoro possono servirsene liberamente nelle quantità che desiderano fino ad esaurimento scorte.
Durante la nostra visita all’esposizione universale di Milano e nel precedente articolo “L’EXPO in un giorno” vi avevamo già parlato del padiglione della Svizzera, seguiremo con interesse la probabilità di successo di questo esperimento educativo.
Dal primo maggio al 15 giugno, il Padiglione svizzero ha accolto 370 000 visitatori, con una media giornaliera di più di 8 000 visitatori. Un visitatore su dieci, che si è recato a Expo, ha visitato il Padiglione svizzero, il pubblico ha risposto presente all’esperienza delle quattro torri elvetiche.
Le rondelle di mele e i bicchieri d’acqua al quarto piano sono finiti dopo solo due settimane e mezzo, mentre le bustine di caffè e le dosi di sale non hanno mai corso il rischio di scarseggiare durante le prime sei settimane anche perché le scorte di questi due prodotti sono molto elevate.
Dopo questa prima fase di attività il pavimento delle quattro torri del Padiglione svizzero si è abbassato al terzo piano durante la notte tra il 15 e il 16 giugno. I visitatori vivono nuovamente una situazione d’abbondanza di fronte ai quattro prodotti svizzeri proposti.
«A Expo Milano, abbiamo puntato sull’intelligenza dei visitatori. Dal nostro osservatorio penso che forniamo un messaggio chiaro e una riflessione originale a questa manifestazione, poiché affrontiamo il tema della scarsità delle risorse, dello sviluppo sostenibile, della responsabilità individuale e collettiva. La visita delle torri svizzere è un’esperienza sociale forte che i visitatori non dimenticano facilmente. Infine, dopo una penuria di mele durata quattro settimane, siamo lieti di poter nuovamente presentare ai visitatori la star del Padiglione svizzero: la rondella di mela secca svizzera!», sottolinea l’ambasciatore Nicolas Bideau, direttore di Presenza Svizzera, del DFAE che è responsabile della gestione della partecipazione della Svizzera alle esposizioni universali.
La trasformazione delle torri del Padiglione svizzero fa molto parlare di sé, poiché interpella il visitatore che si trova confrontato al suo rapporto con le risorse attraverso i concetti di scarsità, abbondanza, razionamento, egoismo, altruismo e responsabilità individuale.
Non sarà il padiglione più appariscente, ma è certamente quello che meglio identifica il tema dell’Expo.
Ce n’è sarà per tutti?