ALLA SCOPERTA DELLA TERRA DI MEZZO. Seconda tappa del viaggio dell’Istituto Sociale di Torino in Cina.
Secondo giorno cinese ci prepariamo con gli amici degli altri collegi a una grande impresa la “scalata” della Grande Muraglia. Con il fiatone circondati da un panorama mozzafiato scopriamo che il tetto di Mao-Tsetung è un’efficace metafora della vita: fatica, contemplazione, tenacia sono essenziali per diventare donne e uomini veri.
NON SEI UN VERO UOMO SE NON SALI SULLA GRANDE MURAGLIA
Fatica fisica metafora di fatica esistenziale. Oggi siamo usciti da Pechino, e ci siamo avventurati nelle campagne cinesi per dirigerci verso le prime alture, che annunciano il confine mongolo.Su questo confine, tempo fa, qualcuno ha pensato di costruire un muro per tenere lontani i molesti vicini. Questo muro è immenso.
La Grande Muraglia è lunga circa 6500 km e risale al III sec. a.C. Il progetto iniziale risale alla dinastia Qin, ma fu ripreso dalla dinastia Ming nel XIV secolo a.C. e successivamente dai Qing; un lavoro che durò secoli e che mostra l’unità del popolo cinese contro “il nemico”. I diversi materiali e metodi di costruzione segnano le varie età del muro, prima dell’uso di mattoni era stata costruita principalmente utilizzando terra battuta, sassi e legno.

Di fatto, non è che sia molto larga o alta, è semplicemente infinita. Corre verso l’orizzonte e passa oltre. È una delle meraviglie del mondo, e quando la vedi non la dimentichi. Non la dimentichi per la sua immensità, per la fatica nel percorrere anche solo poche centinaia di metri. È incredibile pensare come secoli fa il popolo cinese, senza l’aiuto di attrezzi tecnologici, abbia costruito una tale opera architettonica.
DALLA BELLEZZA DEL PAESAGGIO ALLA PUREZZA DELLA GIADA
Alla scoperta della yu (nome cinese della giada) la pietra che nella tradizione cinese simboleggia le cinque virtù dell’umiltà ,della saggezza, della compassione, della giustizia, della modestia e del coraggio.
Subito dopo l’assalto alla Grande Muraglia, siamo andati al Mercato della Giada, pietra sacra ai cinesi dalla simbologia potentissima. Paradossalmente questa pietra è una sorta di scommessa per coloro che la lavorano. Infatti è necessario procurarsi grosse quantità di massi opachi ed informi che una volta aperti potrebbero contenere quantità notevoli del prezioso e magnifico minerale. Solo rompendo, aprendo e guardando il mistero può essere svelato. Le tonalità della sacra pietra variano dal bianco al rosso, dal verde al rosa; e la purezza si misura osservando la facilità del filtrare della luce attraverso la dura pietra.
Dopo pranzo dimentichiamo la saggezza orientale e rivestiti i panni dei materialisti occidentali ci lanciamo nella ressa degli acquisti: trattare è un dovere, ottenere lo sconto a più di metà prezzo è un’arte. Quello che ci stupisce è costatare che anche per gli orientali la saggezza spirituale si sta indebolendo e la pesantezza del consumismo occidentale si sta allargando.

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