Ancora pochi giorni per visitare la mostra “African Style, Dall’arte tradizionale all’arte contemporanea” allestita a Cherasco nel sontuoso Palazzo Salmatoris. L’esposizione termina il 17 gennaio e ha già ampiamente superato i cinquemila visitatori. Abbiamo interpellato i due curatori per farci raccontare qualcosa su questa inconsueta affascinante opportunità di conoscere l’arte africana, arcaica e contemporanea alla stesso tempo.
Come è nata l’idea di African style ?
In Angola presso la Baia dos Tigres alla fine di un viaggio fantastico nell’Angola sud-occidentale circa 2 anni fa.Volevamo dar vita ad una mostra che sviluppasse i grandi temi dell’arte africana tradizionale con le influenze sull’arte contemporanea africana ed occidentale.La fotografia geo- etnografica sarebbe stato un modo per contestualizzare l’arte.
Esiste il mal d’africa?
Pensiamo proprio di si e noi ne siamo testimoni.
Come è nata la vostra passione per l’arte africana tradizionale?
Alla fine degli anni 80. Durante un viaggio in Mali abbiamo acquisito una piccola statuetta Dogon,che custodiamo ancora con affetto. Da allora abbiamo instaurato un fertile rapporto con collezionisti, mercanti d’arte ed esperti attraverso un appassionante viaggio tra musei, gallerie d’arte e collezioni d’Europa, America ed Africa. Oltre vent’anni di viaggi attraverso il Continente ,dalle polverose piste dell’Africa Occidentale sino al cuore verde della foresta equatoriale per nutrire il nostro interesse per i luoghi, la gente,le culture,i riti e l’arte. In questo modo, abbiamo costruito, con non poca fatica, la nostra attuale Collezione.
In questa mostra collaborerete con alcuni bravissimi artisti …
Si, sono artisti dal profilo internazionale, nostri amici da molti anni, come Ugo Nespolo,Titti Garelli, Plinio Martelli, Renza Sciutto, Marian Heyerdhal e lo scomparso Tomas D.W. Friedmann. Parteciperano inoltre importanti artisti contemporanei africani tra cui spicca la figura di George Lilanga.
Un catalogo di pregio dedicato alla mostra….
Abbiamo voluto scrivere un testo che valorizzasse le arti africane ,affrontando in modo agile ma completo i principali temi etnografici ed estetici della materia esaltata dai contributi di importanti artisti che hanno concepito delle opere dedicate.
Anche i video trasmettono un fore coinvolgimento emotivo
Speriamo di riuscire a trasmettere anche con l’aiuto di video ed immagini le emozioni che abbiamo provato in tanti anni di passione. ”African style” è un audiovisivo sulla mostra. ”A come Africa”è l’Africa dei luoghi, delle persone, delle tradizioni culturali, degli animali, della vita insomma.
Perché Palazzo Salmatoris a Cherasco?
Perché la Citta’ di Cherasco è un gioiello d’arte, inserito in un’area ormai di profilo internazionale e Palazzo Salmatoris, appena restaurato, è una sede stupenda perfettamente in sintonia con lo spirito della mostra. Inoltre, il Comune di Cherasco ha aderito al progetto ed ha organizzato questa mostra con un entusiasmo ed una partecipazione veramente straordinari, assegnandole un ruolo di primissimo piano, essendo la mostra dell’anno 2015 con tre mesi di esposizione.
Due flash archiviati nella memoria su Africa ed arte.
L’emozione dell’incontro con i gorilla di montagna nella foresta impenetrabile di Bwindi ed il fascino del quartiere di Saint Germain des Pres e di Rue de Beaux Arts a Parigi, culla delle arti primitive.
Chi ricordate con affetto ed ammirazione tra i grandi studiosi di arte africana che avete conosciuto?
Senza dubbio il Prof. Ezio Bassani.Ha firmato mostre indimenticabili e scritto testi che resteranno per sempre nella storia dell’arte africana. A lui dobbiamo molto.
Cosa vorreste dire ai visitatori della mostra ?
Speriamo che possiate provare almeno una parte delle emozioni che abbiamo provato noi .