La Triennale di Milano presenta fino al 6 marzo 2016 Il Nuovo Vocabolario della Moda Italiana, una mostra unica nel suo genere, nata dall’esigenza di riconoscere e celebrare il Made in Italy nel fashion system più contemporaneo.
Il progetto espositivo, dedicato allo stilista Elio Fiorucci, noto per essere stato sempre all’avanguardia e curato da Paola Bertola e Vittorio Linfante, analizza il nuovo linguaggio della moda italiana, ricodificato negli ultimi 20 anni da giovani brand creativi che hanno saputo reinterpretare in maniera originale la cultura e la tecnica della tradizione, declinandole secondo nuove prospettive ed espressioni.
Attraverso un percorso eclettico ed allo stesso tempo rigoroso, dal prêt-à-porter allo streetwear, dalle calzature ai cappelli, dai bijoux agli occhiali, la mostra segna l’evoluzione di stile e tecnologia, che, a partire dal 1998, anno significativo per l’affermarsi del web marketing e dei nuovi media a livello sociale, economico e culturale, passando per la crisi economica internazionale del 2008, approda alle nuove tendenze del panorama contemporaneo.
Oltre cento marchi partecipano al progetto che si articola in 3 sezioni principali: il Vocabolario, le Narrazioni e le Biografie.
Il Vocabolario si compone di otto lemmi fondamentali che hanno caratterizzato la moda italiana fin dalle sue origini riproposti secondo i nuovi codici creativi dei designer contemporanei: Archetipo, Costruzione, Dettaglio, Laboratorio, Materia, Ornamento, Superficie, Uniforme.
Le Narrazioni si costituisce di quattro parti distinte dedicate rispettivamente alla fotografia, all’illustrazione, all’editoria tradizionale e digitale e ai fashion-movies: è così proposto un racconto alternativo che rappresenta la moda attraverso le pagine delle riviste indipendenti, la prospettiva dei nuovi media, il segno degli illustratori più innovativi e la creatività di fotografi e film-makers.
Le Biografie si pone a chiusura dell’excursus espositivo e mette in evidenza le storie dei designer e dei brand che dal 1998 hanno interpretato i nuovi trend contemporanei della moda italiana.
In particolare la creatività torinese è qui rappresentata da tre marchi di tendenza: Minimal TO, Luca Sciascia e Catherine de Medici 1533.
Minimal To nasce a Torino nel 2011 dall’idea di tre giovani designer Elisa Mazza, Danila Olivieri e Stefano Sberze. Diplomati allo IED Moda Lab di Milano nel 2008 seguono percorsi ed esperienze differenti per poi ritrovarsi tre anni dopo a Torino e decidere di unire forze e obiettivi comuni in un solo progetto. Dopo gli studi, Elisa torna a Torino, sua città natale, dove decide di porre le basi del marchio Minimal To, Danila si trasferisce a Londra dove lavora per alcuni brand inglesi, Stefano partecipa nel 2008 al concorso My Own Show, grazie al quale ha l’opportunità di collaborare con prestigiosi nomi del panorama moda italiano.
E’ evidente come il brand attinga alla cultura sartoriale anni Novanta, Helmut Lang in primis, con linee rigorose accentuate dall’alta qualità dei materiali, naturali e tecnici, che danno vita a capi essenziali, pratici, spesso modulari con una forte predominanza di colori scuri.
L’osservazione costante di una società in continua evoluzione è l’imput creativo che ha dato origine a Minimal To: un design essenziale, dallo stile concreto, esclusivo, ma riconoscibile nel tempo definisce un rinnovato concetto di Made in Italy apprezzato anche a livello internazionale (la giovane popstar londinese Ellie Goulding veste Minimal To).
Sempre torinese è il brand Luca Sciascia, nato nel 2014 dal linguaggio stilistico visionario del suo creatore da cui prende il nome. Luca Sciascia, classe 1976, studia scenografia all’Accademia di Belle Arti di Torino e si specializza in Fashion & Textile Design allo IED. Dopo aver disegnato copricapi per ETRO e parrucche per il teatro lirico, si distingue per il suo approccio innovativo, per la ricerca dei tessuti e per l’ideazione di grafiche e ricami stampati e applicati su stoffa.
Finalista di Who Is On Next? 2015 concorso per giovani talenti del fashion system organizzato da Altaroma in collaborazione con Vogue Italia, ha presentato a gennaio scorso all’ex Dogana di Roma, la sua capsule collection Promise Me. Qui l’idea di femminilità ed eleganza sposa atmosfere ludiche e giocose, rielaborando in chiave sperimentale e contemporanea forme e linee anni ’50: una moda insolita, che scompone i codici estetici tradizionali e ne crea di nuovi alternando capi oversize a volumi asciutti, colori pastello a volumetrie destrutturate, mini abiti da collegiale a tessuti sperimentali.
Francesca Pisano stilista e fondatrice di Catherine de Medici 1533 nasce a Rivoli. Nel 2013 inizia a disegnare scarpe, ispirandosi alle linee eccentriche del Made in Italy anni Ottanta e Novanta e mettendo da parte la laurea in giurisprudenza. Il marchio Catherine de Medici 1533 nasce nel 2014 a Miami, città in cui oggi Francesca Pisano vive e lavora ed è dedicato a Caterina de Medici, la prima donna ad indossare nel 1533 il tacco alto ad un ricevimento. Apprendendo le basi dell’alta sartoria artigianale dalla nonna sarta, Francesca nelle sue creazioni unisce la passione per il vintage, il rispetto per la tradizione e la raffinatezza dello stile.
Concepito come luxury brand Catherine de Medici 1533 (anch’esso finalista di Who Is On Next? 2015) si distingue per le linee stravaganti e i colori audaci, sapientemente mescolati a tendenze vintage anni Ottanta e a dettagli d’ispirazione barocca volti a creare un nuovo modo tutto italiano di intendere il glamour.