Il Museo Ettore Fico, dal 10 marzo al 29 giugno 2016, ospiterà un interessante percorso espositivo che riunisce personalità artistiche differenti: Florence Henri, Renato Birolli, il collettivo Truly Design e Ettore fico che fa gli onori di casa.
Elena Pontiggia, Viviana Birolli e Giovanni Battista Martini ne sono i curatori, riuscendo nel tentativo di far dialogare, grazie alla collaborazione con Andrea Busto, direttore del Museo, due artisti della prima metà del Novecento, con i Paradisi ritrovati di Ettore Fico e l’astrazione geometrica e l’anamorfismo degli street artist torinesi.
Centinaia di opere di Florence Henri, donna simbolo dell’avanguardia del XX secolo,tra disegni, dipinti e fotografie vengono presentate per la prima volta in Italia in modo sistematico, offrendo ai visitatori la possibilità di apprezzarne l’evoluzione creativa. Grazie a frequentazione importanti come Léger, Mondrian e Delaunay è riuscita ad affermarsi a livello internazionale come paradigma di modernità senza mai piegarsi alle convenzioni sociali del Novecento.
A quest’epoca di grandi cambiamenti artistici e storici appartiene anche il secondo artista Renato Birolli, esponente di spicco dell’Espressionismo lirico italiano che seppe sperimentare le “lancinanti proprietà del colore”.Particolarmente attento agli studi sulla luce indagò la forma e il rapporto con la natura risentendo delle lezioni di Cézanne e Van Gogh, come è possibile notare per esempio nelle straordinarie opere Taxi rosso nella neve e I poeti all’interno di questa rassegna dal titolo: Figure e luoghi 1930-1959.
In sintonia cromatica e compositiva con i lavori di Florence Henry e di Renato Birolli si intreccia l’anamorfismo di Truly Design che con la loro mostra intitolata “Truth dipends on where you see it form”, hanno saputo “impossessarsi” dell’ ex complesso industriale, conquistando e divertendo l’occhio con i loro giochi prospettici attentamente pensati.
Sabrina Giuliato
