Prosegue l’iniziativa per la scoperta delle magnificenze italiane. Un viaggio in una delle opere barocche più affascinanti (e meno conosciute) del Piemonte
Grande successo per l’iniziativa , organizzata da Magnificat e sostenuta dalla Compagnia di San Paolo di Torino, per la scoperta di una delle eccellenze dell’arte barocca italiana, Il Santuario di Vicoforte. La cupola ellittica più grande del mondo, la quinta al mondo per dimensioni, 266 gradini per ammirare 6000 metri quadri di affreschi.
IL santuario basilica della Natività di Maria Santissima o santuario-basilica Regina Montis Regalis o, come più noto, Santuario di Vicoforte, è un edificio religioso situato nel territorio del comune di Vicoforte, in provincia di Cuneo.
La struttura odierna nacque dalle basi di un santuario medievale, caratterizzato da un modesto pilone con un affresco della madonna con bambino, pilone eretto da un lattoniere che propiziasse la cottura dei suoi mattoni. Vuole la leggenda che un cacciatore del luogo, durante una battuta di caccia colpì accidentalmente la madonna affrescata, che iniziò immediatamente a sanguinare. Il cacciatore pentito appese al pilone il suo archibugio, e per espiare il suo peccato organizzò una raccolta di fondi per riparare il danno. Ancora oggi l’archibugio è conservato in una cappella del Santuario, accanto all’affresco deturpato.
La leggenda fece si che il santuario divenne in poco tempo meta di ampi pellegrinaggi, tanto da giungere alle orecchie del duca Carlo Emanuele I di Savoia, che decise di fare erigere un grande santuario intorno al pilone con la madonna. Più architetti si assunsero il compito, durante i decenni, da Ascanio Vitozzi, architetto di corte, Francesco Gallo, allievo di Juvarra, mentre per i campanili intervenne anche Alessandro Antonelli , il padre della celebre Mole Antonelliana.
Nel 1714 lo scultore Giuseppe Gaggini terminò la statua di Margherita di Savoia, mentre nel 1752 si terminarono i 6000 metri quadrati di affreschi, in un imponente opera a quattro mani tra i pittori Mattia Bortoloni e Felice Biella.
Ora, grazie al progetto Magnificat, organizzato da Kalatà, una delle prime imprese sociali italiane attive nel settore dei beni e delle attività culturali, sarà possibile entrare nel cuore di quest’ opera d’arte unica al mondo. Lungo un percorso appositamente messo in sicurezza, sarà possibile ammirare locali mai aperti al pubblico, percorrere gli antichi camminamenti riservati alle maestranze e raggiungere la sommità dell’edificio godendo di un affaccio mozzafiato dall’alto del cupolino a 75 metri di altezza.
Per maggiori informazioni : magnificat-italia.com/