Una piccola mostra, raffinatissima, dedicata al biglietto da visita tra Sette e Ottocento, è l’esito della prima Summer School di Palazzo Madama organizzata per 15 studenti delle scuole superiori di Torino e Provincia, vincitori del concorso Porta, Castello, Residenza e Museo. Raccontami Palazzo Madama, promosso dalla Consulta per la Valorizzazione dei Beni artistici e Storici di Torino. Il tirocinio formativo di nove giorni – guidato da Anna La Ferla e Paola Savio, storiche dell’arte del Museo – ha previsto una full immersion nella realtà museale, che ha permesso ai ragazzi di conoscere le diverse competenze professionali che vi operano. Come prova finale gli studenti sono stati invitati a curare una mostra dalla fase progettuale a quella di allestimento, sino alla conferenza stampa e all’incontro con il pubblico.
Un telegiornale perfettamente montato, condotto dagli studenti, con tanto di inviati e interviste, è stato proposto infine come originale conferenza stampa per la presentazione della mostra: lungi da essere considerato un gioco o una parodia, l’applicazione concreta dei media nel mondo museale si è rivelata una chiave immediata e seduttiva per avvicinare i giovani, molti di essi “nativi digitali”, al mondo della ricerca e della conservazione, in modo intelligente e immediato.
L’idea vincente del tirocinio è stata tuttavia quella di utilizzare una delle risorse più segrete tra le caleidoscopiche collezioni del Museo Civico d’arte antica, incredibilmente mai esposta al pubblico, ovvero la collezione di duemilacinquecento biglietti da visita entrata nel 1935 nelle raccolte del museo attraverso l’acquisto dal libraio Luigi Pregliasco di Torino e il dono fatto dagli eredi di Henry Litta Prior, uno dei primi studiosi del biglietto da visita. Da questo nucleo sono stati estratti 41 esemplari organizzati secondo sette sezioni che ne enucleano i principali caratteri: carte galanti, inviti, cornici, professioni, calligrafia, paesaggi e città.
Il biglietto da visita nasce nel ‘700 in Francia sotto il regno di Luigi XIV, per poi diffondersi in Inghilterra e in Italia con usi molteplici, non solo quello professionale: dal biglietto di auguri (anticipatore delle cartoline) a quello di invito, alla comunicazione spicciola per appuntamenti e messaggi o per segnalare la propria visita.
Tra i biglietti esposti anche quelli di personaggi illustri, come quello di Massimo d’Azeglio e del poeta Ippolito Pindemonte (una splendida veduta del Canal Grande, scelta che esprime una sua predilezione paesaggistica), ma anche l’orefice Noè Croce che “travaglia in ogni sorta di Manifature d’Oro e d’Argento” e il “commissario di Polizia” Longanesi. La mostra sarà visitabile nel Gabinetto Cinese e Piccola Guardaroba nel sino al 12 settembre.