“Un giorno, durante una passeggiata a Pavarolo – ha raccontato in un’intervista del 1961 Daphne Maugham Casorati – vidi una casa che mi piacque e, quasi per scherzo, chiesi a Felice di comprarmela. E lui la comprò davvero”.
Era il 1931 e da allora il paese di Pavarolo divenne l’amatissimo luogo di villeggiatura e poi, durante gli anni della guerra, rifugio permanente dell’intera famiglia Casorati. Felice Casorati fece il suo studio in una piccola casetta bianca ai lati dell’abitazione principale, con una splendida vista sui campi e le colline circostanti, paesaggi che si ritroveranno in molte sue opere. “Aprire le finestre e fare entrare aria nella mia pittura”, diceva il maestro dello studio di Pavarolo, luogo dove era spesso attorniato da giovani artisti, alcuni dei quali suoi allievi all’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino: il figlio Francesco, anch’egli pittore, e i suoi amici artisti, Nino Aimone, Romano Campagnoli, Mauro Chessa, Francesco Tabusso, Marcolino Gandini.
Casorati restò legatissimo a Pavarolo, tanto da diventarne il primo sindaco del dopoguerra e, alla sua scomparsa nel 1961, da essere sepolto nel locale cimitero. Per esaudire la volontà del figlio Francesco, mancato nel 2013, le nipoti del pittore e l’amministrazione comunale di Pavarolo, con il contributo della Compagnia di San Paolo, riaprono al pubblico lo studio con una mostra dal titolo “Felice Casorati.
Opere Grafiche”, curata da Francesco Poli, che inaugura sabato 22 ottobre alle 16 e resterà aperta tutti i fine settimana sino al 30 novembre, a ingresso libero. In esposizione 26 opere grafiche, tra le quali le dieci litografie del 1946 della cartella conosciuta con il titolo “Numerus Censura Pondus”, le litografie incise per illustrare “Le Grazie, Carme di Ugo Foscolo”, per la Collezione del Bibliofilo, del 1946, e le sei litografie ispirate a “Paul Valéry, Cantique des Colonnes” per il volume in quarto, pubblicato per la Rai nel decennale della fondazione del Comitato franco italiano per la radio diffusione e la televisione e stampato a Torino da Roggero&Tortia nel 1959.
Sarà anche possibile conoscere un giovane Felice Casorati, nel 1921 illustratore di libri per bambini, e una rara stampa litografica a colori raffigurante il paesaggio di Pavarolo degli anni Cinquanta. Un video trasmesso in mostra con interviste a Felice e a Francesco, ad amici e a persone di Pavarolo e con immagini d’epoca dello studio e della casa di Pavarolo e di Torino, farà rivivere l’atmosfera nella quale lavorava Casorati. Lo studio è in via Rubino 1 a Pavarolo (TO). L’inaugurazione è sabato 22 ottobre alle 16. Apertura tutti i fine settimana fino al 30 novembre con orario sabato dalle 16,30 alle 19,30 e domenica dalle 11 alle 13,30 e dalle 15,30 alle 18. Nei mesi di dicembre e gennaio la mostra sarà aperta su appuntamento scrivendo una email a: museocasoratipavarolo@gmail.com. Per informazioni si può consultare il sito internet www.pavarolo.casorati.net. Ingresso libero.
Loris Gherra