In una suggestiva sala del Circolo dei Lettori, gremita di pubblico, ieri sera è stato presentato l’interessante progetto di comunità A Barriera c’è il mare, che consta di una guida completa alla scoperta di Barriera di Milano, storico quartiere della città di Torino e vivace realtà multietnica, oggetto di un complesso programma di riqualificazione urbana e sociale.
Ideatore dell’iniziativa è il Comitato Urban Barriera di Milano che, in partnership con i Bagni Pubblici di via Aglié, i Laboratori di Barriera di Via Baltea 3 e la Fondazione Contrada Torino Onlus, ha realizzato una mappa e un sito web (www.turinbarriera.it), differenziando in 5 categorie tematiche – mangiare e bere, arte, made in Barriera, relax e foto) i 70 luoghi da non perdere, consigliati dagli abitanti di Barriera e proponendo, in parallelo, 6 itinerari d’autore suggeriti da testimonial d’eccezione.
Questi sei percorsi sono proposti da “affezionati barrieranti”, legati a livello sentimentale o professionale al quartiere, come l’artista Alessandro Bulgini che vive e lavora a Barriera e la celebra come “Opera Viva”, il giornalista Paolo Coccorese, ormai da tempo il “cronista di Barriera” per La Stampa di Torino, la scrittrice Margherita Oggero, che nel quartiere ha trascorso la sua infanzia, il musicista Vito Miccolis, che nei panni radiofonici del Dottor Lo Sapio è tra i maggiori divulgatori delle bellezze di Barriera, lo scrittore Marco Magnone, che si dedica al racconto dei luoghi urbani della zona e l’architetto Valentina Farassino, figlia del celebre Gipo, cantastorie di Barriera, nato proprio in Via Cuneo 6.
Il progetto A Barriera c’è il mare, reso possibile grazie al sostegno di Fondazione CRT ed alla collaborazione di GTT Gruppo Torinese Trasporti e Turismo Torino e Provincia, si configura come una mappa turistica, per raccontare a coloro che vengono in visita a Torino le numerose e variegate realtà che convivono in quest’area, situata a poco più di due chilometri da Piazza Castello.
A comporre questa proposta inclusiva sono stati coloro che abitano, vivono, lavorano nel quartiere, che, attraverso più di seicento questionari – distribuiti e raccolti grazie al supporto delle scuole e delle associazioni di zona – hanno espresso la propria preferenza sulle location architettoniche, musicali, enogastronomiche, artistiche e manifatturiere che valessero una visita. Tra queste ricordiamo il MEF – Museo Ettore Fico, spazio espositivo d’eccellenza, situato nella cornice post -industriale dell’Ex -Sicme, il Le Roi Dancing, locale da ballo fondato sessant’anni fa da Antonio Lutrario e progettato dall’eclettico Carlo Mollino, il Teatro piccolo piccolo, 25 posti a sedere in un vecchio negozio di cornici, la Pizzeria Il Cavaliere, oltre 50 anni di pizze al padellino indimenticabili, il Bottonificio Fratelli Bonfanti, fabbrica di bottoni dal 1948.
Carlotta Salerno, Presidente della Circoscrizione 6, durante la presentazione al Circolo dei Lettori ha descritto questa mappa – dalla grafica accattivante – come un’iniziativa “leggera, ma non superficiale, fatta per gioco, ma sincera come l’energia e la vivacità che caratterizzano Barriera di Milano e le onde del mare”.
Il nome del progetto si ispira al racconto breve A Torino c’è il mare di Laura Sciolla, pubblicato nel 2012 su La Stampa web nell’ambito dell’iniziativa di storytelling urbano dal titolo La Storia continua, in cui 20 scrittori torinesi hanno preso spunto dalle “tante ricchezze” del quartiere per scrivere le proprie storie. “- Oh, se a Torino ci fosse il mare! – Ma a Torino c’è il mare! […] tutto questo quartiere è nato da un sogno.
Non un sogno languido, ma un sogno laborioso, attivo… il tipo di sogno che facciamo noi! Era il sogno degli operai che nell’Ottocento cercarono uno spazio libero, poco costoso, dove andare ad abitare: … ne fecero una spiaggia che si affacciava su quello che in tempi remoti era un grande mare. Poi la città si è espansa, ha inghiottito il borgo… ma il sogno c’è ancora. È un sogno tenace, che resiste a tutto e su tutto vince: inquinamento, crisi, degrado.
Un sogno di gioia. Di libertà. Un sogno di mare.
Lo senti?”