L’indiscusso valore storico delle immagini, quello che documenta, e va al di là dell’estetica, senza dimenticarsene. Lo sanno bene gli organizzatori del Piemonte Visual Contest che hanno dedicato un incontro dell’edizione 2017 al tema «La fotografia tra carta e digitale» per discutere della storia e dell’evoluzione del Piemonte attraverso la fotografia.
Un titolo già ambiguo: il termine ‘carta’ si riferisce alle fotografie cartacee, analogiche del ‘900; ma ‘carta’ è anche la rappresentazione visiva di una realtà, una mappa, una cartografia. D’altronde il Piemonte Visual Contest 2017 tratta proprio di questo, di Novecento in Piemonte. A partire da mappe, open data e visualizzazioni multimediali digitali, i partecipanti al concorso sono chiamati a raccontare il territorio (il suo passato e il suo presente), le sue problematiche e i suoi sviluppi. Per fare ciò, ognuno potrà servirsi di dati liberamente accessibili, scaricabili e utilizzabili.
Il Fondo Mario Gabino, per esempio, conta 16 mila fototipi, tra foto urbane e alpine. Questi documenti, oltre a rappresentare un patrimonio del valore inestimabile, si rivelano ancora oggi funzionali nell’ottica di uno studio di confronto: com’è cambiata la città nel Novecento? E i ghiacciai che Gabino amava fotografare esistono ancora? È così che si scoprono gli scavi di via Roma, pensati per la metropolitana e che oggi sono diventati parcheggi.
Questa «Torino che scompare» – titolo del concorso vinto da Mario Gabino per documentare i cambiamenti di inizio Novecento – oggi vuole essere ri-raccontata e, nell’incontro con le nuove tecnologie, con le piattaforme digitali ha la possibilità di rinascere. Riappare, nelle fotografie aeree geo-referenziate, nelle mappe in sovrimpressione del portale del Piemonte, nello Street Museum, l’applicazione in realtà aumentata che permette di visualizzare tramite smartphone geo-localizzato immagini storiche nel luogo in cui sono state scattate, per uno spettacolo di presente e passato a confronto.
Insieme al Fondo Gabino, anche lo Urban Center Metropolitano e i Geoportali del Piemonte (realizzati dal CSI: www.geoportalepiemonte.it) offrono open data per la partecipazione al concorso.
Federico Biggio