È Daphne Maugham nel 1931, da poco sposata con Felice Casorati, a volere la casa di Pavarolo, sul lato opposto di Superga, sulla collina torinese. Lei stessa racconta, in una intervista rilasciata nel 1961: “Un giorno, durante una passeggiata in un paesino di campagna, a Pavarolo, vidi una casa che mi piacque e, quasi per scherzo, dissi a Felice: ‘Comprami quella casa’. Lui la comprò”. Da allora il paese di Pavarolo diventa l’amato luogo di villeggiatura e poi, durante gli anni della seconda guerra mondiale, rifugio permanente dell’intera famiglia.
Felice realizza il suo studio in una “casina bianca” a fianco dell’abitazione principale, che, dopo la sua morte nel 1963, diverrà per quasi vent’anni l’atelier di Daphne. Le colline di Pavarolo sono uno dei soggetti favoriti che si ritrovano nei suoi quadri, così come il giardino della casa e le vedute dalle finestre e i ritratti di tanti pavarolesi.
Lo studio, trasformato in museo, è stato aperto nell’autunno dello scorso anno per volontà dell’amministrazione comunale di Pavarolo e dell’Archivio Casorati, con il sostegno della Compagnia di Sanpaolo. Sabato 18 e domenica 19 novembre, dalle 15 alle 18, sono gli ultimi due giorni per visitare la mostra: “Nature morte, nature vive. Felice Casorati dialoga con Daphne Maugham”, curata da Francesco Poli.
In mostra vi sono dodici quadri raffiguranti nature morte di Daphne Maugham, in dialogo con un disegno di Casorati del 1931, nel quale il maestro ritrae proprio la moglie. Dall’inaugurazione il 15 ottobre, la mostra è stata visitata da circa mille persone. In occasione dell’ultimo giorno di aperturta è anche prevista una passeggiata artistico-culturale nei luoghi che furono d’ispirazione all’arte di Felice Casorati e Daphne Maugham.
Il ritrovo è domenica 19 novembre alle 15 a Pavarolo, di fronte allo Studio-Museo, che si trova in via del Rubino 9. La passeggiata si concluderà attorno alle 16 nel giardino di Casa Casorati di via Maestra.
Lo Studio-Museo Casorati riaprirà al pubblico nella primavera 2018, con una serie di iniziative culturali e didattiche. Il concetto di “dialogo” sta alla base dell’idea del curatore, Francesco Poli, di ospitare opere di artisti che entrino in dialogo con Felice Casorati. Dialoghi virtuali ma dal forte impatto visivo, alternando ogni volta artisti vicini a Casorati ad altri invece volutamente lontani. Sia l’ingresso alla mostra sia la partecipazione alla passeggiata di domenica sono gratuiti.
Loris Gherra