Il movimento studenti e lavoratori del Politecnico di Torino ha deciso di passare all’azione: il 24 novembre è stata la Giornata di Mobilitazione Nazionale delle università.
L’obiettivo dichiarato dell’Assemblea è di fermare le lezioni e organizzare assemblee e conferenze per il riscatto dell’Università pubblica. Questo è il risultato raggiunto nella precedente Assemblea nazionale per il riscatto degli atenei pubblici, tenutasi il 6 novembre presso l’aula 27b del Politecnico di Torino. Da quell’assemblea è nata l’idea di unire tutti gli atenei italiani nella protesta e l’elaborazione di proposte migliorative da presentare al governo.
Il piano degli organizzatori è quello di uno stop generalizzato di tutti gli atenei, dal sud al nord Italia venerdì 24 novembre. L’obiettivo di natura prettamente politica si focalizza sull’ : “influenzare la stesura definitiva della legge di bilancio prima della sua approvazione definitiva”, questo è quanto pubblicato nella pagina web del movimento universitario.
I documenti elaborati dall’Assemblea Nazionale erano già stati consegnati al Presidente della Repubblica Mattarella che era presente all’inaugurazione dell’Anno Accademico del Politecnico di Torino. Le questioni prese in cospirazione sono le politiche di disinvestimento, la riduzione del personale e l’aumento della burocratizzazione sono i punti da ripensare sottolineati nella lettera inviata alla Ministra Fedeli da parte del movimento universitario.
Far fronte all’aumento del precariato e alle limitazioni del diritto allo studio è una necessità per gli atenei che il 24 novembre hanno aderito allo sciopero nazionale.
Emanuele Oliva