Una lectio dedicata al rapporto tra potere politico e interpretazione religiosa
Lunedì 7 ottobre 2013 alle ore 18 presso il Circolo dei Lettori di Torino, Hans Joas – rappresentante di spicco della sociologia e della filosofia sociale tedesca e americana –, ospite del XII Ciclo di seminari della Scuola di Alta Formazione Filosofica di Torino, terrà una lezione magistrale in lingua italiana intitolata Potere politico e interpretazione religiosa. Sacralizzazione e desacralizzazione.
Decimo docente a tenere un ciclo di seminari presso la Scuola di Alta Formazione Filosofica di Torino, Joas rifletterà sul sacro come valore di riferimento delle comunità umane, sulla tentazione di sacralizzare il potere politico, sui diritti umani e sulla sacralizzazione della persona. Con lui saranno presenti Ugo Perone, direttore della Scuola di Alta Formazione Filosofica, e Ludwig von Pufendorf, presidente della Fondazione “Romano Guardini” di Berlino.
Formatosi negli anni Settanta presso la Freie Universität di Berlino con un percorso di studi fondamentalmente sociologico, Hans Joas – che insegna Sociologia e Filosofia Sociale presso l’Università di Chicago – si occupa di ricerche al confine tra la filosofia e la sociologia, riflettendo in particolare sulla questione dei valori, della loro genesi e del loro ruolo nelle società multiculturali nonché sulla secolarizzazione e le prospettive della religione nella contemporaneità.
Membro del Collegio delle Scienze di Berlino, dell’Istituto di Studi Avanzati dell’Università di Friburgo e dell’Accademia della Scienze di Berlino e del Brandeburgo, nel suo ciclo di incontri seminariali dal 7 all’11 ottobre 2013 presso la Scuola di Alta Formazione Filosofica, intitolato Come nascono i valori?, Joas svilupperà in particolare i temi della creatività dell’agire, del sorgere dei valori, della sacralità della persona e dello status dei diritti umani, della fede come possibile opzione per la contemporaneità e il futuro e della modernità della guerra.
Oltre che con la sociologia delle origini, in particolare quella di Émile Durkheim, il suo pensiero si sviluppa in stretto dialogo con il pragmatismo americano, soprattutto William James, John Dewey e George Herbert Mead – che per Joas offre un’originale soluzione alla questione dei valori facendo da ponte tra le preoccupazioni teoretiche e normative della filosofia e l’indagine sociologica sui valori e sulla loro traduzione in norme –, nonché con il pensiero del filosofo canadese contemporaneo Charles Taylor, studioso della secolarizzazione, e con l’ermeneutica.
Organizzata dal Centro Studi Filosofico-religiosi “Luigi Pareyson” con il sostegno della Compagnia di San Paolo, la collaborazione della Società Filosofica Italiana, il patrocinio di Regione Piemonte, Provincia di Torino e Città di Torino, con questo XII seminario la Scuola di Alta Formazione Filosofica avvia un gemellaggio con la Fondazione “Romano Guardini” di Berlino che porterà, nel 2014, alla realizzazione di un ciclo seminariale in Germania, tenuto in quel caso da un filosofo italiano.
La Scuola di Alta Formazione Filosofica si pone come luogo d’incontro tra le maggiori figure della filosofia mondiale invitate di volta in volta e un gruppo di giovani studiosi italiani e stranieri selezionati mediante bando e chiamati a mettersi in gioco, con il sostegno di uno o più tutor, all’interno dei seminari settimanali intensivi di 5 ore giornaliere a loro riservati.
Nell’ottica di un confronto più allargato sul tempo presente e sull’interpretazione della modernità, a ogni ciclo di seminari a numero chiuso la Scuola di Alta Formazione Filosofica affianca una conferenza pubblica intesa quale momento di dialogo con la società e la cultura.
Ai precedenti cicli seminariali sono stati invitati il fenomenologo francese Jean-Luc Marion, il filosofo tedesco Dieter Henrich, gli americani Charles Larmore e John R. Searle, l’ungherese Ágnes Heller, Emanuele Severino, il fenomenologo tedesco Bernhard Waldenfels, il filosofo della religione Robert Spaemann e il filosofo della mente Thomas Metzinger.
Proveniente da una formazione essenzialmente sociologica, Hans Joas è stato professore ordinario all’Università di Erlangen-Norimberga e successivamente alla Freie Universität di Berlino. È stato inoltre visiting professor in diverse Università europee (Vienna e Uppsala) e americane (Wisconsin, Duke, New School, Chicago). Dal 2002 al 2011 è stato Direttore del Centro “Max Weber” per gli Studi Culturali e Sociali dell’Università di Erfurt. Attualmente insegna Sociologia e Filosofia Sociale all’Università di Chicago ed è membro del Collegio delle Scienze di Berlino, dell’Istituto di Studi Avanzati dell’Università di Friburgo e dell’Accademia delle Scienze di Berlino e del Brandeburgo.
Per Joas, l’origine dei valori, ad esempio uguaglianza, tolleranza e libertà religiosa, è da ricercare nelle cosiddette esperienze di “auto-trascendenza” o “auto-decentramento” – ovvero nell’esperienza di spingersi oltre i limiti del mero punto di vista soggettivo – e nelle loro interpretazioni – individuali o socialmente condivise, fino a generare prassi sociali quali la scienza, l’arte, la religione – che derivano da quelle stesse esperienze, ma che al contempo, secondo la classica figura del circolo ermeneutico, contribuiscono a rendere possibili e a costituire proprio tali esperienze. Oltre che al campo dei valori, Joas ha applicato tali tesi a problemi specifici quali il tema del ruolo e delle prospettive della religione nella contemporaneità, quello della guerra e del suo rapporto con la modernità e, ancora, delle questioni relative allo status dei diritti umani.