Il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale presenta al Teatro Gobetti, martedì 16 gennaio 2018, alle ore 19.30, in prima nazionale L’Illusion Comique di Pierre Corneille, per la regia di Fabrizio Falco.
Commedia, pastorale e tragedia allo stesso tempo, L’Illusion Comique di Pierre Corneille è un capolavoro del teatro barocco. Fabrizio Falco dirige e interpreta (nel ruolo di Clindoro) questa spettacolare condensa di generi teatrali.
Un atto d’amore per la scena con una trama che gioca tra magia e spettacolo, legati dalla stessa natura: dare l’apparenza del reale. Commedia in cinque atti di Pierre Corneille, rappresentata al Théàtre du Marais di Parigi tra il novembre 1635 e la Pasqua del 1636, L’Illusion Comique racconta la storia di un padre (Pridamante) alla ricerca del proprio figlio (Clindoro), dei suoi rimorsi per essere stato duro con lui e dei tentativi per sapere se è ancora vivo; e racconta anche le peripezie amorose del giovane che lo conducono in prigione, e della sua fuga con la ragazza che ama (Isabella).
Dice Fabrizio Falco parlando dello spettacolo.
«Parlare de L’Illuision Comique non è impresa facile. Corneille lo definisce uno “strano mostro” per la condensa di generi teatrali in esso contenuti e per la capicità che ha l’opera di sovvertire tutti gli schemi. La cosa che da sempre mi ha affascinato de L’Illusion è il rapporto tra il suo bizzarro rigore formale e la libertà di invenzione che è nascosta tra le sue maglie.
Pridamante alla disperata ricerca del figlio, si imbatte nel mago Alcandro che gli mostra, grazie all’apparizione di “fantasmi parlanti”, le scene della vita di Clindoro dalla sua fuga fino ad oggi. Per me il nucleo centrale di questo testo, si trova proprio nel rapporto padre-figlio, vissuto attraverso il filtro del teatro. Il padre a sua insaputa assiste ad una rappresentazione (forse menzognera?) della vita di Clindoro.
Vita e teatro, così si impastano, rendendo labili i confini tra verità e menzogna. Pridamante attraverso quello che vede, riflette su di sé, scatenando una catarsi di dickensiana memoria, diventa primo spettatore di una comunità più vasta (quella che assisterà al nostro spettacolo) che seguendo le gesta di Clindoro e compagnia si porterà a casa pezzetti di vita che la riguardano, si spera, da vicino. Il teatro inteso, quindi, come potente forma di comunicazione umana (uno degli ultimi baluardi), capace di coinvolgere e di far riflettere sulla sua stessa utilità. Partendo da questo triangolo tra la vicenda, il padre e il pubblico, mi è sembrato interessante cercare le tracce di un racconto metateatrale su la compagnia di cui fa parte Clindoro. Se il figlio di Pridamante e i suoi amici sono degli attori, qualche elemento doveva pur essere disseminato nel testo: i rapporti tra gli attori, le sfide a colpi di versi, attori vecchi e attori nuovi, una possibile scalata dal genere della commedia alla tragedia (come quella che farà Corneille dopo aver partorito L’Illusion Comique). Così come un ricercatore di metalli preziosi, ho setacciato il testo alla scoperta di indizi. Credo di averne trovati a sufficienza da rendere plausibile e non arbitraria questa mia lettura. Buon viaggio allora e “qualunque cosa appaia non abbiate spavento“».
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti in sala
INFO BIGLIETTERIA:
Tel. 011 5169555 – Numero verde 800235333 – info@teatrostabiletorino.it
Orari degli spettacoli: martedì, giovedì e sabato ore 19.30; mercoledì e venerdì ore 20.45; domenica ore 15.30. Lunedì, riposo
Prezzi dei biglietti: Intero € 28,00. Ridotto di legge € 25,00
Biglietteria del Teatro Stabile di Torino | Teatro Gobetti – via Rossini 8, Torino – dal martedì al sabato, dalle ore 13.00 alle ore 19.00. Domenica e lunedì riposo.
www.teatrostabiletorino.it