La sesta edizione del Torino Jazz Festival si accomoda sull’ultima settimana di aprile, dal 23 al 30, otto giorni di musica e manifestazioni per ridare fiato nella tromba di un genere, il jazz, che in città ha sempre trovato ascoltatori attenti e musicisti di vaglia. Malgrado il logo scelto sia una scopiazzatura di quello juventino, giocato sul black and white, come fosse un whisky, il festival dovrebbe portare i molteplici colori della musica e l’euforia di un liquore forte.
Purtroppo non si potrà sentire la tromba del grande Chet Baker, scomparso guarda caso a fine aprile del 1988, il cui ultimo concerto fu proprio a Torino, al Teatro Carignano; non lo si sentirà si diceva, ma lo rivedremo grazie ad una mostra fotografica a lui dedicata curata da Luciano Viotto che è anche colui che ha scattato le foto. La sede della mostra sarà il Jazz Club di piazzale Valdo Fusi.
Il Festival porterà numerosi artisti a esibirsi sul palco delle OGR, nei circoli jazz centrali e periferici e in diversi teatri e musei dal Piccolo Regio al Conservatorio Giuseppe Verdi a prezzi popolari. Il programma prevede circa sessanta concerti, di cui oltre dieci produzioni originali – tra queste il concerto di Fabrizio Bosso con Banda Osiris e quelli di Carla Bley e Steve Swallow con Torino Jazz Orchestra, Frankie hi–nrg mc con Al Jazzeera e Federico Marchesano Trio con Louis Sclavis – la prima italiana di un’artista iconica, Melanie De Blasio, numerosi spettacoli pomeridiani, aperitivi in musica ed esibizioni serali.
Il Festival è un progetto della Città di Torino realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino, in collaborazione con Fondazione Crt e Ogr, main partner Intesa Sanpaolo e Iren. Sponsor Toyota e Poste Italiane, main media partner Rai, media partner Rai Radio tre e Rai Cultura.
Il TJF vedrà la presenza di musicisti italiani e torinesi con produzioni originali create per il festival insieme a star del jazz internazionale e artisti provenienti da altri mondi musicali. Oltre che dall’Italia, i jazzisti provengono da Austria, Belgio, Bulgaria, Francia, Gran Bretagna, Israele, Norvegia, Stati Uniti e Svizzera. Il cartellone sarà interpretato da grandi “vecchi” del jazz statunitense e da artisti che rappresentano l’evoluzione attuale del jazz nel rock, nella musica elettronica e nei nuovi linguaggi improvvisativi che oggi contengono una forte identità extra-americana.
Memori della pioggia immancabile quando il Festival era all’aperto molti concerti saranno sotto le arcate industriali delle nuove OGR, Gli spettacoli pomeridiani (ore 17.30) si svolgeranno al Conservatorio Giuseppe Verdi (26, 28 e 29 aprile) e al Piccolo Regio Giacomo Puccini (27 e 30 aprile).
Il concerto di apertura è previsto per lunedì 23 aprile alle 20.30, al Museo del Cinema (Mole Antonelliana), e sarà affidato ai viennesi Radian.
Nella giornata della Festa della Repubblica, mercoledì 25 aprile, il TJF aprirà una finestra dedicata al sociale con due concerti che si svolgeranno nella sede di Piazza dei Mestieri. Alle 17.30 il CLGEensemble ospiterà uno tra i più influenti chitarristi del jazz d’avanguardia, Christy Doran; alle 21 sarà la volta della fuoriclasse del violino jazz Eva Slongo. Al Conservatorio Giuseppe Verdi si esibirà il 26 aprile alle 17.30 l’Orchestravagante degli allievi del Centro di formazione musicale della Città di Torino diretta dal maestro Antonino Salerno. A seguire si potranno ascoltare i brani del The Creative Jazz Workshop degli allievi del dipartimento Jazz del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino.
Sul palco delle ex Officine Grandi Riparazioni, alle 21, andrà in scena una prima produzione originale TJF: il quartetto del contrabbassista e compositore torinese Federico Marchesano Atalante con ospite uno dei più autorevoli musicisti d’oltralpe, il clarinettista Louis Sclavis e, subito dopo il grande maestro, drammaturgo, poeta, scrittore, cantante, compositore e ovviamente sassofonista, icona del free jazz, ARCHIE SHEPP col suo quartetto con Special Guest la cantante Marion Rampal.
Venerdì 27 alle 17.30 il Piccolo Regio aprirà le porte a Ivo Papasov e his wedding band creatore della Balcan music contemporanea. Alle 21 le Ogr accoglieranno la Frankie hi-nrg mc Vs Aljazzeera, una band diversamente jazz che incontra un pioniere del rap per un viaggio fatto di contaminazioni musicali, dissonanze in rima e cortocircuiti geografici. A seguire il grande chitarrista Marc Ribot con il suo gruppo Ceramic Dog. Uno dei pianisti italiani più riconosciuti a livello internazionale, Franco D’Andrea, suonerà con il suo ottetto sabato 28 aprile alle 17.30 al Conservatorio Giuseppe Verdi.
Alle Ogr, alle 21, sarà la volta di due produzioni originali: l’hammondista Alberto Gurrisi, il batterista Adam Nussbaum e il sassofonista Seamus Blake. E a seguire un concerto – “The Turin Project Reloaded” con Carla Bley & The Torino Jazz Orchestra Feat. Steve Swallow. Il concerto sarà dedicato a Maurizio Braccialarghe prematuramente scomparso il 2 gennaio scorso che negli anni passati alla guida dell’Assessorato comunale alla cultura aveva inteso restituire visibilità al fermento musicale locale ideando il Torino Jazz Festival.
Domenica 29 aprile il Conservatorio Giuseppe Verdi accoglierà alle 17.30 il gruppo di Terje Rypdal, indiscusso protagonista del jazz scandinavo. Alle 21, alle Ogr, Fabrizio Bosso e Banda Osiris si esibiranno in una divertente produzione originale per il TJF. A seguire il gruppo del trombettista e sperimentatore norvegese Nils-Petter Molvær. Il TJF main si concluderà nella giornata Unesco per il jazz lunedì 30 aprile con quattro concerti. Per cominciare alle 17.30 si potrà assistere alla prima assoluta italiana dell’artista belga Melanie De Biasio al Piccolo Regio. Le Ogr ospiteranno in sequenza, dalle 20.30, il talentuosissimo flautista e cantante Magic Malik, il quartetto del pianista torinese Riccardo Ruggieri con Gary Bartz, un mito del jazz. Chiuderà la serata Fred Hersch pianista, compositore e band leader, membro autorevole nel pantheon del pianismo jazz contemporaneo.
Pierpaolo Sorel
http://www.torinojazzfestival.it