Un fantasma si aggira per la città di Torino, nonostante sia il suo duecentesimo anno non è il barbuto Karl Marx. Il fantasma in questione è la fotografia e a lei verrà dedicata una grande kermesse, per i molti appassionati è sicuramente qualcosa di capitale.
Soprattutto è il segno inequivocabile della grande creatività che malgrado i tempi difficili per il settore culturale, rimane e distingue le persone che operano nel settore delle arti visive. Nasce, per merito del Museo Fico e del suo direttore Andrea Busto, un progetto di collaborazione cittadina fra musei, fondazioni, gallerie d’arte, spazi no-profit e istituti di formazione, per la promozione di mostre, incontri ed eventi legati al tema della fotografia. Per dare la dimensione della cosa occorre guardare ai numeri dei partecipanti: 70 gli spazi coinvolti, più di 90 mostre, 3 mesi di programmazione condivisa e una notte bianca della fotografia prevista per il 12 maggio.
C’è da rimanere interdetti. Chi lo avrebbe immaginato che sotto la cenere bruciavano i tizzoni ardenti dell’interesse per le immagini. Questa occasione di scoperta, messa sotto il nome di FO.TO Fotografi a Torino, con un logo tra i più brutti del millennio, porterà in superficie moltissime occasioni di conoscenza. Nella programmazione delle varie mostre e attività sono stati individuati percorsi tematici che legano argomenti comuni. Alcuni di essi sono ad esempio la fotografia di architettura e paesaggio, il reportage, lo still-life, la moda, ecc. Ognuno di questi percorsi porterà il pubblico a scegliere le tematiche di maggior interesse, conducendolo in un viaggio selettivo estremamente appassionante.
La rassegna riporterà finalmente un sorriso al vituperato mondo della cultura, la sensazione che qualcosa si sia messo in moto, sia scattato e possa crescere nel futuro.
Domani alle 11 ci sarà la conferenza stampa e la presentazione di tutte le mostre, gli autori, le sedi, e coloro che hanno lavorato affinché ci sia qualcosa che valga la pena di vedere; le inaugurazioni sono tantissime e ci vorranno giorni per entrare in ogni luogo espositivo.
Chissà se il fantasma, che ancora sferraglia nei ricordi e nelle parole, lex regia de imperio della defunta Fondazione per la Fotografia, si farà vedere. Abbastanza possibile, un fondo mistico fatto di magia bianca e nera, colori principi della fotografia, pervade la città e la incornicia in prospettive fortunatamente mai ovvie o prevedibili.
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