Nella bianca pancia di balena della Galleria d’Arte Moderna di Torino si lavora ad un allestimento tenuto parzialmente segreto. Qualcosa sotto la superficie sta prendendo forma ed è legato al contemporaneo. Ne abbiamo parlato con il Direttore, per curiosare sui progetti futuri, mentre nel museo fervono i lavori di ristrutturazione al secondo e al piano seminterrato.
Riccardo Passoni è dal primo Maggio il nuovo direttore della Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, per il suo esordio ha scelto di curare l’esposizione fotografica “Suggestioni d’Italia” Dal Neorealismo al Duemila, attualmente visibile al primo piano.
Direttore, ci sono delle novità alla Gam, avete in serbo qualche sorpresa per la città ?
Effettivamente si, stiamo lavorando ad un’idea nuova, un ambizioso e interessante progetto che è, a tutti gli effetti, una novità. Una mostra collettiva, incentrata sull’arte contemporanea, che verrà ospitata nelle grandi sale sotterranee della Gam con durata biennale.
Il progetto ha già un nome, inquadra un periodo particolare ?
“Pittura Spazio Scultura – 1968 1988” questo il nome, lo veniamo a sapere in anteprima, molto evocativo, scelto per inaugurare questa modalità di turnazione biennale delle opere in collezione.
Chi ne seguirà la cura ?
Il progetto avrà la cura di Elena Volpato, storica e conservatrice della Galleria d’Arte Moderna.
Di cosa si tratta di preciso?
E’ Un vero e proprio riallestimento della collezione di arte contemporanea degli ultimi cinquant’anni, pensata per proporre nuove angolazioni di lettura del cospicuo patrimonio presente nel museo.
Qualche nome degli artisti coinvolti ?
Tra le opere ci saranno “L’impronta del pollice” del torinese Giorgio Griffa, e poi Eliseo Mattiacci, Paolo Icaro, insieme a Nanni Valentini, Marco Gastini, Claudio Parmiggiani, Hidetoshi Nagasawa, Remo Salvadori, Luigi Ontani, Luigi Mainolfi, Salvo e molti altri esponenti di quel periodo.
Per quando è prevista l’apertura al pubblico ?
Se tutto procede secondo i nostri programmi, l’apertura sarà nella primavera del 2019.
Tutto confermato invece per la mostra dedicata ai Macchiaioli prevista per fine ottobre di quest’anno?
Si tutto confermato, sarà un momento di particolare importanza, è stato costruito un progetto quattro mani tra Fondazione Torino Musei, GAM Torino e 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE. La Gam possiede una ricca collezione ottocentesca, ma non aveva mai dedicato una mostra a questo movimento pittorico.
La preoccupa l’analisi dei numeri, biglietti, presenze per questa mostra ?
Non desidero farmi influenzare dall’ossessione dei numeri, anche se oggi è divenuto un tema più importante, per stampa e politica, rispetto alla qualità dell’offerta culturale.
C’è qualcosa che vorrebbe realizzare in futuro?
Vorrei dare vita ad un appuntamento annuale focalizzato sulla fotografia. Mi piacerebbe cominciare dando voce alla Torino degli anni ’20, esponendo due grandi artisti, un po’ dimenticati, come Mario Gabinio e Stefano Bricarelli.