A Torino è nata ed è stata presentata una start-up innovativa che ha l’obiettivo di rivoluzionare il concetto di veicolo. La sua mission è chiara ed è legata ai concetti di nuove forme di mobilità personale e condivisa, di nuovi significati di vivere la vita da utilizzatori di beni anziché di possessori; una mission che si rivolge alle nuove generazioni di “nativi digitali” con una tecnologia semplice quanto innovativa.
TUC.technology
Il tutto sotto l’insegna TUC.technology, un sistema brevettato a livello internazionale che combina hardware e software. In particolare, un connettore digitale/strutturale (una sorta di USB della mobilità), un super computer connesso al cloud (TUC brain) e un network di alimentazione e connessione tramite fibra ottica che crea un sistema di rete altamente digitalizzato e connesso.
Grazie ad un pionieristico software e all’app – il vero e proprio telecomando di TUC – TUC.technology permette agli utenti di controllare l’intera esperienza a bordo dei veicoli. TUC.technology è un’infrastruttura semplice ma rivoluzionaria, è la base su cui costruire i veicoli della nuova mobilità incredibilmente potente e connessa che irrompe in un’era di potenza e sofisticazione della mobilità mai vista in precedenza e ridefinisce ciò che gli utenti possono fare a bordo dei veicoli.
TUC.technology ridisegna il significato di veicolo trasformandone l’utilizzo, da un unico prodotto definito per tutti ad un’esperienza che ogni individuo può modificare a suo piacimento, adeguandolo così alla nuova società sempre più digitalizzata. Il sistema razionalizza ed incrementa l’intero comparto elettronico dei veicoli abilitandoli alla digitalizzazione, personalizzazione e modularità.
TUC.technology
Ad oggi, TUC.technology ha sviluppato insieme ai suoi partner i primi quattro “smart device” per la nuova mobilità: il sedile Adient di tipo turistico in grado di adattarsi alle impostazioni del singolo utente; il sedile Sabelt più sportivo e tecnologico che grazie alla connettività TUC diventa un vero e proprio sedile interattivo in grado di ricreare lo spazio secondo le preferenze impostate nell’app TUC; lo schermo sviluppato da TUC con la tecnologia Samsung ad altissima definizione con audio integrato sviluppato con il massimo della tecnologia per gestire due differenti mondi, quello delle informazioni di viaggio e quello per l’intrattenimento a bordo, sempre adattandosi alle impostazioni del singolo utente.
Infine, per dare un tocco più sensoriale alla TUC.technology, la Lavazza ha realizzato un mini bar da viaggio per soddisfare il desiderio di un buon caffè durante i viaggi più lunghi.
Insomma, TUC.technology è una sorta di piattaforma che ha un potenziale di sviluppo pressoché infinito: vedremo se qualche costruttore accetterà la sfida di compiere davvero un passo avanti. Il progetto c’è, è concreto, funziona. Chi è pronto a scommetterci?

I PROTAGONISTI

Sergio Pininfarina, business director di TUC.technology, è il figlio del compianto Andrea Pininfarina e suo nonno si chiamava proprio come lui. Per la serie: buon sangue non mente. Ma questa volta lo storico atelier torinese non c’entra nulla. Il giovane Sergio è co-fondatore di TUC.technology insieme all’amico Ludovico Campana e ne seguirà le attività economiche e commerciali.

TUC.technology

Andrea Pininfarina e Ludovico Campana

Pininfarina, laureato in Industrial Design presso il Politecnico di Torino, dal 2012 al 2015 ha completato un percorso di tirocinio in Granstudio grazie al quale ha toccato con mano la ricerca sulle “driverless car” e gli studi di mobilità, per poi entrare nel team di ricercatori di Design Innovation a Milano. Grazie a queste esperienze ha maturato competenze nell’ambito della ricerca in Smart Mobility, Driverless Car, Connected Car e Business Management.
La sua visione nell’ambito di TUC.technology è quella di “offrire ai costruttori di veicoli e di componenti una soluzione per fronteggiare il cambiamento del paradigma di mobilità”.
Ludovico Campana, che in TUC.technology è il project director, ha frequentato lo IED di Torino iniziando sin da subito la carriera professionale come Automotive & Mobility Designer in Granstudio, con responsabilità di gestione di progetti legati alla mobilità, Human Machine Interface, Product Design e Transportation Design grazie alle quali ha potuto toccare con mano l’intero processo dall’ideazione alla realizzazione di un prodotto, comprese le dinamiche e le nuove esigenze dell’industria automobilistica.
Luca Gastaldi

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