Juventus e Torino, storia calcistica e rivalità all’ombra della Mole
Anche quest’anno il campionato di serie A sembra aver decretato con largo anticipo, dopo 7 scudetti consecutivi, il dominio Juve, mentre sull’altra sponda calcistica della città il Torino continua a inseguire con qualche affanno un piazzamento per le coppe europee. Una storia che si ripete, evidenziata dall’enorme differenza di punti in classifica, ma che non spegne una rivalità lunga decenni. Tifosi bianconeri e granata continuano infatti a “punzecchiarsi” – per dirla in maniera politicamente corretta – spingendo sulle tematiche più calde: i primi, ovviamente, esaltano il merito di una rosa composta da grandi campioni, mentre gli altri non perdono occasione per guardare ai presunti favori arbitrali e non abbandonano l’idea che, in fondo, sia proprio il Toro la vera squadra del capoluogo piemontese.
Juventus, ancora un torneo al vertice ma con l’obiettivo Champions
Al di là di ciò che la storia racconta, però, è sempre importante confrontarsi con il presente e guardare a obiettivi e risultati attuali. Gli ultimi anni parlano chiaro: i bianconeri risultano essere la migliore formazione italiana, grazie a una rosa completa e ricca di campioni tra i quali spicca il colpo di mercato dell’ultima estate, ossia il cinque volte pallone d’oro Cristiano Ronaldo. A mancare in casa Juve però è un’importante affermazione a livello europeo, quel successo che, con uno scudetto ormai quasi certo, rappresenta il vero e proprio obiettivo stagionale: ecco allora l’undici di Allegri concentrarsi sulla Champions League, con l’intento e il desiderio di ribaltare i pronostici e le previsioni che vedono come favorite le solite Barcellona e Real Madrid, ma anche PSG e Manchester City. È proprio tra queste che cerca di collocarsi la Juventus, a cui ancora brucia il pesante 1-4 subito proprio dai madrileni nella finale dell’edizione 2016-17.
Il campionato di serie A, in effetti, sembra aver ancora poco da dire per la Juventus: 11 punti di vantaggio sulla seconda – il Napoli – con 23 giornate già disputate rappresentano un vantaggio più che sufficiente per dormire sonni tranquilli. È pur vero che i partenopei sono sempre in grado di dare filo da torcere, ma il recupero di un distacco così ampio appare piuttosto difficile, a meno che i bianconeri non perdano la testa in questa parte finale del torneo.
Insomma, con un Cristiano Ronaldo sempre puntuale nell’appuntamento con il gol e una formazione che può vantare nomi di spicco tanto in campo quanto in panchina, lo scudetto sembra essere già in tasca. Unica pecca della stagione, finora, rimane il netto 3-0 subito a Bergamo nei quarti di Coppa Italia, che impedisce ai bianconeri di puntare al “triplete”.
Sempre a caccia di certezze, i granata rincorrono l’Europa
Dalla parte opposta della Mole, in casa Toro si guarda alla classifica attuale con un certo ottimismo. L’ottavo posto finora maturato non può certo essere considerato il miglior risultato possibile, considerando il desiderio di compiere finalmente un salto di qualità dopo anni di purgatorio, ma rimane pur sempre il frutto di un record di punti da quando il campionato prevede i 3 punti a vittoria.
34 punti in 23 giornate rappresentano finora il risultato migliore mai raggiunto dai granata negli ultimi 25 anni, che lascia aperta la porta a una possibile qualificazione in Europa League, eppure i risultati non sempre soddisfano la tifoseria. Qualche pareggio di troppo (ben 10 finora), anche contro avversari non entusiasmanti, impedisce al Torino di collocarsi stabilmente tra le regine della categoria, lasciando dietro qualche recriminazione per ciò che avrebbe potuto essere ma ancora non è.
Parlare di un torneo poco soddisfacente sarebbe esagerato, ma l’impressione è che ingranando la marcia giusta la rosa granata avrebbe tutte le carte in regola per far sentire la propria voce e ritagliarsi uno spazio importante anche tra le milanesi e le romane. Belotti, Zaza, Iago Falque, Baselli: i nomi a disposizione di Mazzarri sono assolutamente di primo piano: chissà che l’ultima fase del torneo non riservi ottime sorprese per la tifoseria granata, ancora una volta sospesa tra la rincorsa all’Europa e i soliti successi degli “odiati” cugini.