Cosimo Cavallo, nato nel 1968 a Torino, percorre da circa venti anni le strade della sua città urlando, imprecando, gesticolando, affidando a interlocutori immaginari le sue riflessioni sulla pittura e sul senso ultimo delle cose. L’energia che pulsa dalle sue opere è la stessa che attraversa la sua acuta sensibilità di artista e essere umano, soprattutto di quella non visibile agli occhi, e una resa materiale attraverso il suo lavoro sarà l’occasione migliore per restituire all’arte un pittore troppo spesso schiacciato sotto lo sguardo indice di quella parte di società che frettolosamente consegna all’altro il testimone della follia, scordandosi con facilità che dietro ad un certo conformismo si cela una città.
A scegliere di esporre, con coraggio e intuizione, i lavori di Cavallo è la Galleria Gli Acrobati. Inaugurerà una mostra personale dove la riconoscibilità dei suoi lavori, fatti di intricati labirinti realizzati a penna su carta fanno emerge occhi e bocche di visi severi e solenni che galleggiano sulla superficie del foglio.
Gli Acrobati
La mostra sarà composta da un nucleo di lavori inediti realizzati dall’artista durante gli ultimi anni di sua permanenza negli spazi della Cavallerizza Reale, ovvero da circa trenta oli su tappezzeria che rappresentano volti di umanoidi e alieni con i quali la materia pittorica dialoga, creando suggestive sovrapposizioni fra strati di colore e fondo decorato della carta da parati scelta direttamente dall’artista come supporto. L’esposizione vedrà inoltre l’allestimento di circa 40 lavori su cartoncino, anch’essi inediti, suddivisi fra rappresentazioni di volti e frammenti di corteccia definiti dall’insistenza ossessiva del tratto finalizzata alla costruzione dell’immagine.

Gli Acrobati

Cosimo Cavallo

Scrive, con la delicatezza e l’apprensione con cui si apre una porta di Barbablu,  la curatrice della mostra Marzia Capannolo, “Le carte e i cartoncini di Cosimo Cavallo sono una sorta di schermo opalescente sul quale fluttua un tracciato intricato, vorticosamente costruito e trattenuto all’interno di una tensione elettrica che oscillando sul foglio lascia affiorare l’immagine. Volti, occhi, bocche, ripetuti all’infinito eppure mai ripetitivi, l’ordito di una energia psichica che si avvera nello sguardo dell’artista. Ritratti che non tendono all’identificazione ma che sottendono un tentativo di trascrizione. Solenni e intrisi di una forza panica, quei volti osservano, più che essere guardati, e attirano gli occhi di chi li incontra all’interno di un oscuro labirinto che si risolve nella sua impercorribilità. Sono lavori che si sviluppano ascensionalmente in verticale, seguono un senso di emersione dalla superficie diametralmente opposto alla loro capacità di radicare la figura al foglio”.
Gli Acrobati

Catalogo della mostra con testi critici di Marzia Capannolo e Marco Petrocchi
La mostra resterà aperta dal 10 aprile all’8 giugno.
www.gliacrobati.com

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