Come era facile immaginare il Professor Giovanni Quaglia è stato rieletto all’unanimità Presidente della Fondazione CRT per i prossimi quattro anni, nella seduta di insediamento del Consiglio di Indirizzo appena rinnovato.

Fondazione CRT

Il Presidente Giovanni Quaglia

Nel discorso programmatico per il mandato 2019-2023, il Presidente Quaglia ha ringraziato i Consiglieri di Indirizzo per averlo eletto con voto unanime, e rivolto un cordiale saluto al Consiglio di Amministrazione e al Segretario Generale della Fondazione CRT con tutta la struttura.

Nel sottolineare “il rapporto sereno e proficuo con le istituzioni civili, economiche e religiose, le fondazioni e associazioni del territorio, le tante realtà culturali, imprenditoriali, del mondo del lavoro e delle professioni, il variegato e fondamentale mondo del terzo settore”, il Presidente Quaglia ha salutato la Sindaca di Torino e i primi cittadini del Piemonte e Valle d’Aosta, i Presidenti, gli Assessori e i Consiglieri di entrambe le Regioni, delle Province e i responsabili di tutte le realtà territoriali, in particolare di quelle situate in aree marginali e che fanno più fatica: “A loro – ha detto – va l’assicurazione di un convinto riconoscimento del difficile compito di amministrare la cosa pubblica e del primato delle Istituzioni”. Ai Presidenti delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte, riuniti nell’omonima Associazione da lui stesso presieduta, Quaglia ha espresso “la disponibilità a continuare e, se possibile, rendere più pregnante ed efficace un condiviso comune servizio al territorio”.

 

La scelta unanime che avete effettuato – ha detto il Presidente rivolgendosi ai Consiglieri di Indirizzo della Fondazione CRT – dà certamente più forza e autorevolezza alla mia Presidenza, ma conferisce un prestigio e una forza straordinari allo stesso CdI. Inoltre, la pressoché unanime modalità di designazione e di scelta di ognuno di voi, smentisce ricorrenti insinuazioni di interferenze o pressioni dall’esterno. Abbiamo l’orgoglio di essere uomini liberi! Pertanto, sarò difensore attento, al vostro fianco, dell’autonomia della Fondazione, delle vostre libere scelte, delle decisioni che andrete ad assumere, soprattutto negli appuntamenti cruciali, tra due anni per il rinnovo del CdA e, tra quattro, per la nomina del mio successore. Mi auguro che tutte le Istituzioni, ai vari livelli, abbiano la stessa determinazione, la stessa autonomia, la stessa libertà di giudizio e la stessa trasparenza che ha e che avrà la Fondazione CRT”.

 

Rivendicare con forza il proprio ruolo – ha spiegato il Presidente Quaglia – significa rafforzare e rendere chiara la propria identità, che sta certamente in quello che abbiamo fatto e facciamo, ma anche, e forse soprattutto, nella relazione con il territorio e i suoi attori”. Quindi, dopo aver ricordato che, in oltre 27 anni, “la Fondazione è cresciuta, si è consolidata, ha rafforzato e differenziato il patrimonio, potendo così svolgere un ruolo significativo nella promozione della coesione sociale, economica e culturale del Piemonte, della Valle d’Aosta e, con le altre Fondazioni, del Paese”, il Professor Quaglia ha aggiunto: “Il profilo dell’impegno del mondo delle Fondazioni, nell’attuale scenario, dovrà sempre più privilegiare le partnership con altri soggetti, per poter rispondere in modo efficace ed efficiente alle sfide del cambiamento e creare così valore per le comunità e per il territorio”.

 

Per il futuro ci saranno di grande aiuto le indicazioni emerse nella prima fase degli Stati Generali, la grande operazione di ascolto collettivo per ridefinire mission, vision e strategie della Fondazione per i prossimi anni. E questo, nella convinzione dell’imprescindibile esigenza di collocare le scelte in una prospettiva sistemico-strategica, di fare squadra per condividere analisi e decisioni e di lavorare insieme per far percepire a tutti che Fondazione CRT è una comunità di persone impegnate per gli altri”.

Fondazione CRT

Il Presidente Giovanni Quaglia

 

Dopo aver sintetizzato i possibili profili per il futuro ruolo della Fondazione CRT – tra cui quello di “agente di sviluppo”, con la messa in campo non solo di risorse economiche, ma anche di una più ampia gamma di competenze tecniche, relazionali, finanziarie, progettuali, e di “tessitrice di reti” con le istituzioni, il mondo del no profit e del terzo settore –, il Presidente Quaglia ha affermato: “È emersa dagli Stati Generali una grande aspettativa nei confronti della Fondazione CRT che, nel corso della propria storia, ha attivato risorse per 1,6 miliardi di euro senza trascurare neppure uno dei 1.284 Comuni piemontesi e valdostani. In un quadro di generale indebolimento dei corpi intermedi, la Fondazione si è negli anni rafforzata sul territorio per capacità progettuale, coraggio di sperimentare, solidità di bilancio, formazione di capitale umano e costruzione di reti, sempre attenta alle aree periferiche, all’innovazione, all’esplorazione delle frontiere degli investimenti a impatto sociale e ambientale. Possiamo avere l’ambizione di affiancare le Istituzioni elettive su questioni che non rientrano nei programmi e nelle linee di intervento di una politica dominata dalla logica di breve periodo, ma necessitano di azioni rispettose dei tempi lunghi della società”.

 

Il Presidente Quaglia ha quindi auspicato che la Fondazione CRT possa “essere una comunità che ha una propria identità, ma che non si isola, avendo un forte senso di appartenenza, impegnandosi a interagire con le più ampie comunità di riferimento, come la Città di Torino e le realtà territoriali del Piemonte e della Valle d’Aosta, ovviamente inserite nel sistema Italia e in Europa”.