Nasce una nuova pubblicazione solidamente cartacea, colorata, da tenere in mano e leggere con la predisposizione di chi si prende il tempo per conoscere attraverso le parole, i pensieri, le illustrazioni qualcosa che come cantava Ivano Fossati “ci gira intorno” e il più delle volte scivola via veloce da un display del cellulare ma rimane ben ancorata al supporto egizio, quello che dal papiro ci ha condotti alla cellulosa frusciante e sottile odierna.
Si chiamerà N, nessun richiamo a Napoleone ma agli “enne motivi” per raccontare con una scelta forse insolita e controcorrente, in un periodo di crescente digitalizzazione dei prodotti editoriali, da quella fucina di cultura e motore della città che è il Polo del ‘900.
“N” è il nuovo magazine del Polo del 900
Insieme ai suoi enti partner il Plo del 900 lancia questo progetto di magazine cartaceo e ovviamente digitale insieme. Una sinergia informativa che ha radici profonde nella storia del XX secolo ma si apre al presente e tenta di prefigurare il futuro. Si chiama N – Enne, come Novecento, o come gli altrettanti motivi che ne hanno ispirato la nascita e ne orienteranno lo sviluppo: per esempio, far conoscere i fondi bibliotecari e archivistici del Polo del ‘900, lasciar traccia delle sue attività didattiche ed espositive, proporsi come uno strumento di divulgazione storica e politica rivolto ai cittadini, agli insegnanti, agli studenti.
La presentazione al pubblico di N (enne) è prevista per Giovedì 7 novembre alle ore 17,30 presso la sede del Polo del ‘900 nella sala conferenze di Palazzo San Celso .
Alla presentazione del magazine interverranno il direttore del Polo del ‘900 Alessandro Bollo, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti Alberto Sinigaglia, il direttore responsabile di N enne, Luca Rolandi, la direttrice editoriale Marzia Camarda e il coordinatore del progetto Diego Guzzi, che dialogheranno con Carlo Greppi, storico e saggista, e Francesca Bolino, giornalista.
N – Enne sarà la proiezione della vivacità culturale e della polifonia di voci che animano il Polo del ì900: una rivista da sfogliare, mettere in tasca, scambiare, regalare, ritagliare, lasciare sul tavolino di casa o al tavolo del bar. Il “numero zero” del magazine è dedicato ai troppi muri che ancora dividono il mondo, a trent’anni dalla caduta di quello di Berlino. Alessandro Bollo, direttore del Polo del ‘900, nel suo editoriale scrive: “N – enne è la prova tangibile di un percorso che in tre anni ha permesso a 22 istituzioni culturali – piuttosto eterogenee per storia, visione, obiettivi, matrici politico-culturali – di impegnarsi e confrontarsi su un terreno così sfidante come quello della valorizzazione di una rivista cartacea. Il magazine è uno spazio culturale che ambisce a coniugare approfondimento rigoroso e capacità divulgativa, mettendo in relazione i temi dell’oggi con i grandi topos del Novecento”
Il direttore responsabile del magazine Luca Rolandi considera “N – enne nasce anche dall’esigenza di fare memoria del passato e lasciare in eredità su un supporto tradizionale il tesoro di ricerche, iniziative, progetti che il Polo custodisce, rielabora e promuove dalla sua nascita. Un magazine che nasce con le forze interne alla Fondazione e i suoi istituti ma aperto a collaborazioni di qualità di esperti e autori italiani e stranieri. Senza dimenticare la parte digitale che avrà un aggiornamento costante”.
Diego Guzzi capo redattore auspica che “N-enne sia rivolto anche agli studenti delle scuole superiori e agli universitari , per aiutarli nella loro attività di studio, ricerca e didattica per i professori. Lo scopo è promuovere la partecipazione, lo spirito democratico, il senso della cittadinanza, il gusto della libertà. Con un piede nel presente e lo sguardo diritto verso il futuro”.
Marzia Camarda direttore editoriale che cura la parte grafico editoriale del magazine afferma: “Il magazine si rivolse ad un pubblico giovane con linguaggi contemporanei, utilizzo di iconografia, schede didattiche e graphic novel. Le tre macroaree in cui sono raggruppati gli articoli Tempi, Modi e Luoghi: non sono solo richiami a categorie del pensiero che si imparano a scuola, ma anche la rappresentazione di tre punti di vista fondamentali dei molteplici contenuti che il magazine offre ai propri lettori”.
Insomma una buona notizia per il mondo dell’informazione, ricordando quello che con affilatissima arguzia diceva Chesterton ““Il giornalismo consiste principalmente nel dire ‘Lord Jones è morto’ a persone che non hanno mai saputo che Lord Jones fosse vivo.”