Come piramidi sigillate e nascoste dalla polvere del tempo, gli amati, ammirati, ossequiati luoghi della cultura si preparano a riaprire cancelli e portoni, questi tre mesi senza frequentarli a molto sono sembrati, a ragione, decenni.
La data scelta per il ritorno alla normalità non è casuale, il 2 giugno. Il giorno in cui si celebra la nostra vituperata Repubblica nata all’esito non scontato di un referendum istituzionale avvenuto nel 1946 dove si decise quale forma di Stato saremmo divenuti. Monarchia o Repubblica ?
Per la Repubblica Italiana, democratica, l’Italia turrita per chi ricorda i simboli, è Festa Nazionale e niente può renderle merito come una visita ai suoi tesori: i musei. Il museo, nella sue molteplici funzioni, è un esempio di democrazia agita, sia quando le mostre sono strepitose sia quando si rivolgono a nicchie di pochi connoisseur o quando sbandano o sbracano con il pacchiano senza rimedio.
Restano un presidio fondamentale e vivo che tutela dalla disintermediazione portata dal web, dal distacco non solo dalle cose ma propriamente dai luoghi, dall’architettura pensata per l’accoglienza con generosa spazialità.
Fosse un trailer si vedrebbero uomini con i bottoni d’oro della livrea luccicare mentre teatralmente spingono maniglie antropomorfe sui cardini. La cruda realtà prenderà forma in una persona gentile che misurerà la febbre con un luccichio ed un bip, controllerà che naso e bocca siano protetti da un velo e che la distanza sia ortodossa ed equanime tra visitatori come tra opere e visitatori. Ci si guarderà a distanza, come si fosse tutti opere d’arte e persone, preziose e inavvicinabili.
Capiterà, possiamo starne certi, che qualcuno si sentirà investito di un’aurea di bellezza e significato, ma è l’effetto cornice, parete bianca, museo. Ma libero da chiodo e iconica staticità rientrerà presto nei ranghi.
Ci accoglieranno il Museo Egizio, il Castello di Rivoli con un orario ad hoc dalle 15 alle 21, Camera su prenotazione, il museo del Risorgimento, Palazzo Madama con la luce sontuosa del Mantegna e finalmente l’attesissima mostra del Barocco alla Venaria Reale.
Dedans/ Dehors … i musei
Così i Musei Reali consentiranno di visitare la Biblioteca Reale per la consultazione, il Palazzo Reale con annessa l’Armeria, la trionfante guariniana Cappella della Sindone e purtroppo solo il primo piano della Galleria Sabauda ed il Museo di Antichità e per chi subisce il fascino dei motori il Mauto. Persino il Castello di Vinovo con la sua mostra impossibile dedicata a Leonardo consente un ripasso di tutte le opere del genio di Vinci.
Il museo del Cinema chiede un biglietto pre-acquistato online per Cinemaddosso, I costumi di Annamode da Cinecittà a Hollywood mentre sarà possibile passeggiare nel giardino misterioso e ricco di opere del Pav, l’artista belga Berlinde De Bruyckere con le sue sculture dal forte impatto emotivo svetterà al centro delle sale della Fondazione Sandretto Rebaudengo. Il Mao e la Gam per adesso saranno ancora in stand by ma non dovrebbero tardare ancora molto, mentre per il Museo del Risparmio è dato per certo il 3 per la riapertura.
A temperatura ben temperata, con la mascherina indossata a dovere, le mani igienizzate, mantenendo la distanza adeguata e seguendo il percorso indicato potremo, se ancora ne troviamo il desiderio, farci ingoiare da qualche museo.
Disseppellire la curiosità immagazzinata in questi lunghi mesi per tornare, lontani da ogni piattaforma di zoom o meet, a osservare come l’arte non sia mai piatta, non richieda connessione, obblighi a stare in piedi e desti e non ci lasci subito dopo soli e, solo con un fiore ricordo di pixel evanescenti senza profumo ne materia e la solita parete di casa subito dietro.
Dal di fuori al di dentro e dal dentro al fuori finalmente liberi di scegliere o di rimanere in dubbio sulla soglia.