Il viaggio parte dagli anni ’30 del Novecento con l’accoppiata Francis Scott Fitzgerald e George Gershwin, per proseguire alla scoperta di inedite analogie tra Montesquieu e Johann Sebastian Bach, negli anni di incubazione della cultura illuministica europea. Ricordo e presagio si fronteggiano nell’opera di Marcel Proust e Aleksandr Skrjabin, mentre gli anni dolorosi della guerra condizionano la produzione di Ernest Hemingway e Olivier Messiaen.
Tutto il peso della Storia è alla base delle pagine di Henry James e Richard Strauss, così come Hermann Melville e Johannes Brahms mostrano le differenti prospettive con cui nell’Ottocento potevano guardare il mondo un visionario newyorkese e un viennese d’adozione, la cui intera produzione si fonda sul culto della tradizione.
Questo gioco di incontri tra letteratura e musica è alla base di un progetto dello scrittore Alessandro Baricco e della pianista Gloria Campaner dal titolo I migliori anni della nostra vita, e no Renato Zero non è contemplato.
Resta sicuramente il gusto della contraddizione o del paradosso se definire migliori questi anni è un azzardo o un modo di superare l’impasse.
Costruito per Lingotto Musica la sede della produzione non poteva che essere l’Auditorium Giovanni Agnelli, scrigno in legno di ciliegio progettato da Renzo Piano e da sempre “casa” di Lingotto Musica, le cui armoniche simmetrie sono state valorizzate dalla fotografia di Alessandro Verazzi e dalla regia e dal montaggio del videomaker Luca Scarzella che, nel corso di una carriera costellata da numerose collaborazioni con i principali teatri e registi italiani, ha sempre posto l’esplorazione delle possibili relazioni tra video e spazio al centro della sua indagine.
Lingotto Musica esce dal suo guscio e entra per la prima volta nel mondo della produzione audiovisiva con un progetto interdisciplinare in sei puntate destinato al web, che sarà pubblicato in prima visione sul canale YouTube dell’Associazione con cadenza settimanale, tutti i lunedì alle 21.00, a partire dal 22 febbraio fino a fine marzo.
Una galleria di «medaglioni», della durata di 15-20 minuti ciascuno, che nelle due facce esprimono lo spirito del tempo a cui appartengono, a volte legate da un colore comune, a volte quasi antitetiche. «Se prendi una pagina letteraria e una pagina musicale – spiega Alessandro Baricco – le unisci, le fai suonare e le ascolti, è come un unico sound, che ti racconta la Storia con la S maiuscola, ma anche la loro storia e la nostra storia».
«In questi mesi così difficili per tutto il mondo dello spettacolo dal vivo – dicono il Presidente Giuseppe Proto e il Direttore Artistico Francesca Gentile Camerana – abbiamo pensato fosse necessario percorrere nuove strade e così ci siamo lanciati in questa avventura per noi inedita: realizzare un prodotto pensato direttamente per il web, ma che presentasse criteri di qualità all’altezza della nostra tradizione. È stato anche il modo per far sentire la nostra presenza al pubblico e ringraziare tutti gli enti che ci sostengono per la vicinanza e la fiducia che ci hanno mostrato nel corso di questo difficile anno».
Insieme a Gloria Campaner completano il cast strumentale tre musicisti di caratura internazionale come il violinista russo Sergej Krylov, tra i principali virtuosi attualmente in circolazione, il clarinettista Alessandro Carbonare, prima parte dell’Orchestra Sinfonica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, ed Enrico Dindo, tra i più rappresentativi violoncellisti attivi a livello internazionale (biografie in allegato).
Pier Sorel