Ha debuttato, da pochissimo, su Sky Classica un programma di ricercata finezza animato da quel raro garbo che conduce attraverso la conoscenza allo stile e, alla dimostrazione che l’intrattenimento, quando è ben fatto, sa coinvolgere e divertire. Decisamente paradigmatico il titolo scelto: Kaiserwalzer.
Dieci minuti è il tempo della trasmissione. Come molti vernissage d’arte il giorno prescelto per la messa in onda è il giovedì in prima serata. Giusto la durata di un ballo.
A presiedere alla sua realizzazione vi sono i Dioscuri, Francesco Maria Colombo e Anton Giulio Onofri, già autori del fortunato e rimpianto Papillons, sempre per Sky.
Per essere precisi riportiamo le parole con cui Francesco Maria Colombo presenta Kaiserwalzer.
È un programma di opinioni, critiche, recensioni, prese di posizione, reportage: il mio sguardo su quello che accade oggi nel mondo della musica e nei suoi legami con la società contemporanea. Desideravo da tempo di avere uno spazio televisivo per commentare in libertà la musica: sono grato a Piero Maranghi che me lo ha offerto sul canale di cui è editore. La regìa è di Anton Giulio Onofri, perché no Ago no party.
Quale migliore occasione per intervistarli.
Secondo Voi, dieci minuti sono il tempo dell’attenzione, la soglia, che riusciamo a riservare ad un programma culturale?
FMC
Certamente no, un programma culturale può durare un pomeriggio intero. In questo caso i dieci minuti sono pensati come il tempo utile per fornire la mia opinione su un evento, uno spettacolo, una tendenza della musica. È un programma di opinione, un’opinione più lunga di dieci minuti diventerebbe inefficace.
AGO
Chi si ricorda quando i video di Youtube non duravano più di 10 minuti? Oggi, penso che dopo la Pandemia la nostra relazione con i media in generale sia totalmente cambiata. Per lunghi mesi abbiamo alternato le visioni su internet a quelle del ‘piccolo’ schermo, e ci siamo abituati a non notare quasi più la differenza: dirette streaming lunghe ore ed ore… Una specie di televisione esplosa, scardinata dai consueti tempi e ritmi suoi propri. Ciò non toglie che se in tv parli di cultura hai l’obbligo morale di non annoiare. Per due ore come per dieci minuti.
Alcuni concerti, incisioni, direttori aprono ancora al rintocco di un mondo nuovo?
FMC
Sì. Anche molto più di quarant’anni fa, quando c’erano grandi interpreti ma un modo stereotipato di mettere in relazione musica e pubblico.
AGO
Per la musica è un’epoca di rinascenza incredibile, come conferma Francesco Maria. Io posso parlare da semplice appassionato: direttori, solisti, cantanti tra i 20 e i 30 anni capaci di rivoluzionare il gusto e lo stile dell’interpretazione musicale senza necessariamente scadere nell’eccentricità. Quello più a rischio è semmai il repertorio: mi preoccupano molto i revisionismi della Cancel Culture e non mi stupirei che tra vent’anni sparissero dai teatri d’opera i balletti degli schiavi dell’Aida, o Cherubino e Cio-Cio-San perché hanno uno 17 e l’altra 15 anni…
Un ipotetico ascoltatore poco avvezzo alla musica sinfonica potrebbe, grazie alla trasmissione, individuare il sentiero in grado di portarlo fino ad una sala da concerto?
FMC
Penso di sì.
AGO
Kaiserwalzer va in onda su un canale dedicato alla Musica Classica e a un pubblico molto specifico. Ma sì, si spera sempre di agguantare l’interesse di chi in quel momento possa capitare lì per caso durante uno zapping (si dice ancora così?).
Come nasce la trasmissione, come costruite il rapporto tra immagini, parole e brani musicali?
FMC
La trasmissione nasce dalle suggestioni che l’attualità musicale mi presenta e sulle quali mi viene in mente dire la mia. Il mio testo viene poi confezionato dal regista con alcuni supporti audio e video.
AGO
FMC è l’autore di Kaiserwalzer e sceglie lui gli argomenti di ogni puntata, e da essi dipende l’abbinamento con le immagini e la musica. Il mio compito è quello di confezionare i suoi interventi di elevato spessore intellettuale inserendovi la punteggiatura di un linguaggio televisivo ritmato, veloce e acconcio.
Quale è il criterio che guida la scelta degli argomenti e quanto tempo occorre per costruire una puntata?
FMC
Guardo cosa accade nel mondo musicale, scelgo gli spettacoli cui presenziare (viaggio molto) o gli argomenti sui quali è vivo il dibattito culturale (ad es. il rapporto tra musica e colonialismo, cui dedicherò una puntata), e sulla base di questo decido l’argomento della puntata. Di solito poi il regista ha due o tre giorni di tempo per arrivare al risultato compiuto.
AGO
La televisione è velocità, e i tempi sono sempre strettissimi: due/tre giorni al massimo. Anche perché per precisa scelta editoriale ogni puntata parlerà di eventi di attualità strettissima.
Chi è l’imperatore contemporaneo che si cela dietro al titolo Kaiserwalzer?
FMC
Per me, l’imperatore è Anton Giulio Onofri, il cui lavoro di regia e di montaggio ogni volta mi lascia stupefatto per la bravura e la fantasia!
AGO
Naturalmente Francesco Maria (il titolo lo ha trovato lui), gentiluomo nobilissimo e propellente di bellezza, arte ed eleganza. Ma direi anche il nostro editore, il direttore di Classica HD Piero Maranghi. È grazie a lui se, lavorando, posso maneggiare l’oggetto della mia enorme passione: la musica.
Parlando di musica classica colpisce come, proprio ieri, sia morto a 92 anni, nella sua casa di a Londra, il grande direttore d’orchestra olandese Bernard Haitink. Fu il Direttore principale della Royal Concertgebouw Orchestra per 27 anni, ex direttore musicale della Royal Opera House di Londra e del Festival di Glyndebourne, direttore principale della London Philharmonic Orchestra e della Chicago Symphony Orchestra, e direttore di oltre 450 registrazioni, lascia una eredità immensa e un vuoto profondo in coloro che lo hanno amato e ascoltato dirigere come gli intervistati.