Torino non soltanto capitale del cinema, ma anche della produzione pubblicitaria. Una vocazione, quella della città della Mole, per “i consigli per gli acquisti”, che ha visto nascere realtà uniche come l’Armando Testa, e che vede oggi in Giorgio Risi uno dei suoi massimi esponenti.
L’omonima azienda, infatti, in Lungo Dora Colletta 95, compie 25 anni di un’attività in continua crescita e soprattutto evoluzione, dati i cambiamenti dei linguaggi mediatici intensi e veloci. E’ qui, fra studi di posa, sale montaggi e quelle dedicate agli effetti speciali, che da mezzo lustro nascono o vengono post prodotte le pubblicità che accompagnano quotidianamente le famigli italiane. Ferrero, Lavazza, Vergnano, Buffetti, Mondadori, solo alcuni dei suoi clienti. Una piccola Cinecittà degli spot dove tutto è possibile. Proprio come racconta Giorgio Risi, laureato in architettura, musicista e formatosi all’Armando Testa.
Tutta una vita in pubblicità ?
Sono quasi 40 anni che mi muovo nell’ambito pubblicitario. L’arte in generale è sempre stata centrale nella mia vita, sotto ogni sua espressione ed è proprio l’arte, soprattutto quella visiva, che mi ha avvicinato a questo mondo.
Una decina di anni di palestra (e che palestra!) Armando Testa nella quale mi sono formato è cresciuto. Poi la voglia di mettermi in gioco ed intraprendere un percorso professionale autonomo. È così che nel novembre del ‘96 è nata la Giorgio Risi, una piccola casa di produzione che ha avuto la fortuna ed il privilegio di crescere in un periodo storico non troppo favorevole. Sono passati venticinque anni, nei quali si è consolidato un ottimo team di lavoro che ci ha permesso di diventare un punto di riferimento solido per molte Aziende.
Se potesse tornare indietro ?
Tornassi indietro non cambierei una virgola di ciò che ho fatto e lo dico non per presunzione. Ci ho messo energia e passione e come me, tutti quelli che hanno creduto in questo progetto, per cui non avrei potuto fare diversamente, poi come sempre, la sorte gioca la sua partita.
I famosi consigli, non per gli acquisti, ma per chi volesse seguire le sue orme?
Non ho consigli da dare a nessuno, anzi sono sempre più proteso a prendere in considerazione quelli degli altri. Il nostro lavoro è fatto di confronto e condivisione, elementi fondamentali per una sana crescita. Le nuove generazioni hanno molto da dire, ma devono avere anche l’umiltà di ascoltare, non per imparare, ma semplicemente per capire.
Pier Sorel