Ricordando Mario Audello, un maître coiffeur “artisticamente perfetto”
La città di Torino piange Mario Audello, un professionista di eccellenza del dietro le quinte venuto a mancare il 31 agosto 2022 in piazza Corpus Domini a soli 79 anni; un uomo singolare, con una vivace creatività fuori dal comune, che ha costruito la sua fama con la sua acuta intelligenza.
Con Alessandro Antoci,’Amministratore delegato dell’ Audello Teatro Srl, insieme a Franco Renza, uno dei cinque soci collaboratori, ripercorriamo la storia di Mario Audello. Entrando nell’atelier di Via dei Mercanti 16 si prova subito l’emozione autentica di quando si ritrova tutto immutato nel tempo; la sua è stata una passione e non solo una professione che ha tramandato, con amore e dedizione, a tutti i suoi collaboratori.
Mario Audello è un’ artista che ha espresso il suo talento di hair style come forma d’arte. Tantissimi sono i registi, i costumisti, gli attori che hanno conosciuto Mario Audello e con lui ottimizzato la riuscita di ogni genere di spettacolo che richiedesse il suo intervento artistico nella ricostruzione di un’epoca del passato e del presente. Attualmente l’azienda Audello Teatro Srl, ceduta dal titolare nel 2017, porta avanti l’eredità del maestro grazie ad Alessandro Antoci che ricerca e seleziona i materiali coadiuvato da 11 giovani aiutanti, molti dei quali provengono dell’Accademia del Teatro della Scala. Alcuni di loro hanno il compito specifico di pettinare e costruire le parrucche commissionate dai richiedenti più svariati.
Tra questi troviamo la campagna pubblicitaria dell’Eurospin con lo slogan del “la spesa intelligente” in cui le comparse indossano le parrucche di Albert Eisten o quella dell’ Estathé, in cui le teste in stile rococò, sono state acconciate nell’azienda dove Mario Audello ha creato il suo mondo nel mondo.
Tornando indietro nel tempo lo immaginiamo al ritorno dal suo viaggio da Parigi, pronto a vivere il suo sogno di parrucchiere truccatore; in breve tempo i suoi committenti crescono esponenzialmente e i suoi manufatti approdano in tutti i teatri lirici italiani come il Regio e il Teatro Stabile di Torino, La Scala di Milano, La Fenice di Venezia, L’Arena di Verona, il Petruzzelli di Bari, il Massimo di Palermo ma anche in teatri lirici come il Covent Garden di Londra. L’incontro di Franco Renza con Audello avviene a metà degli anni ‘70 quando Mario Audello cavalca il boom della moda delle parrucche anni ‘60. Sapeva cogliere nelle persone il talento e da quel momento sono diventati inseparabili. Un aneddoto di Mario Audello, che identifica la sua personalità, è l’ affermazione “Scenicamente sei perfetto”. Questa frase l’aveva pronunciata ad Adolfo Celi durante il backstage di trucco e parucco al Teatro Stabile di Torino, il 18 novembre 1982; in quel giorno andava in scena lo spettacolo Antonio e Cleopatra di Shakespeare, insieme ad Anna Maria Guarnieri.
Con garbo ed educazione ha saputo convincere l’attore riluttante innanzi ad un risultato inaspettato, come il colore azzurrino di una tintura riuscita male perché pensata per ringiovanire il grigiore del colore naturale dei suoi capelli. L’incontro di Mario Audello con Alessandro Antoci avviene successivamente, nel 2008 durante l’organizzazione di grandi eventi, rispondendo ad un passaparola ed anche con lui è nata subito una simbiosi professionale. Attualmente, le sue creazioni sono noleggiate dalla Rai, da Mediaset e dal Gruppo Cairo. I loro manufatti sono richiestissimi per la produzione di varie trasmissioni come “Striscia la Notizia” o per attori famosi come il trasformista Arturo Brachetti e il comico Maurizio Crozza.
Nel 2017 Mario Audello ha donato la sua società e il suo magazzino ai suoi fedelissimi collaboratori perché vengano archiviate tutte le parrucche cedute a noleggio; fino all’ultimo giorno della sua vita ha prestato la sua consulenza. Uscendo dall’atelier mi accorgo dell’angolo dove c’è ancora la sua scrivania ad indicare ancora la sua presenza come se la morte fosse solo un allontanamento momentaneo, un invito personale per Mario Audello a partecipare alla prima, senza ritorno, di uno spettacolo grandioso e inimmaginabile.
Monica Pontet