Qualche giorno fa si celebrava il successo di Stella Grossu in qualità di make up artist tra le passerelle di Cannes e Venezia.
Stella all’inizio della propria carriera calcava le scene dell’Inferno Cafè, truccando le aspiranti modelle del noto marchio torinese di abbigliamento rock – gotico che sfilavano nell’appendice notturna del negozio, il rock pub celebre per aver ospitato centinaia di live musicali e ritrovo della scena dark sabauda.
Il suo italiano bisognoso di qualche ritocco, unito ad una timidezza che non equivaleva certo ad indecisione, tradiva la storia di una ragazza che aveva lottato e che avrebbe continuato a farlo finchè non avesse raggiunto i risultati su cui aveva scommesso l’intera vita.
In Moldavia consegue la laurea in ingegneria informatica, ma capisce fin da subito che la sua strada non è quella. Una tragedia personale la costringe ad abbandonare l’ex repubblica sovietica e la fa approdare in Inghilterra. Qui, in un programma di studio e lavoro, conosce per la prima volta l’essenza di una democrazia occidentale e prende la sua decisione finale: abbandonare definitivamente la Moldavia. Presso l’Università di Norfolk viene scelta per il programma Work&travel, per la durata di nove mesi, terminato il quale Stella si guarda intorno e decide di intraprendere finalmente una carriera in qualcosa che ama.
Tappa successiva è l’Italia, Torino. Qui frequenta la SEM, indecisa tra l’indirizzo in psicologia o le materie che si applicano al benessere e alla cura della persona. Una serata in cui, dietro invito di un’amica, si presta a fare da modella per un corso di make-up artist, capisce che la strada giusta è proprio questa. Stella sarà una “MUA”.
Trascorrerà i successivi sei anni a formarsi e specializzarsi come truccatrice professionista, frequentando anche corsi all’estero: Make Up for Ever, presso la Paris Academy in Francia; школа макияжа и грима Make-Up Atelier di Saint Pietroburgo; Atelier International de Maquillage Paris ed ancora ICONFACE Make Up School.
Nel frattempo, presso la SEM le viene finalmente chiesto di insegnare. Coglie l’occasione al volo, senza lasciarsi sfuggire l’opportunità di presenziare, in qualità di giurata, a numerosi concorsi di make up, nazionali ed internazionali. In Germania pubblica il suo libro di introduzione al make up, pagando un writer che scriva in italiano, e firma una personale linea di pennelli.
La seconda svolta si prospetta ben evidente all’orizzonte non appena Stella si rende conto che le domande per corsi individuali aumentano oltre ogni previsione. È il 2019: mette mano ai risparmi guadagnati come insegnante e si rende conto che a Torino, patria della RAI, del museo del cinema e di un certo cinema d’autore che fa capo al cinema Massimo, manca una vera accademia estetica di trucco professionale. Fonda la Royal Academy. Sceglie una sede nel centro storico, in Via Santa Teresa 12, ad un passo da Palazzo Carignano, dal Museo Egizio e dai portici di Piazza san Carlo. A ferragosto del 2020 apre i battenti della Royal Academy di Torino.
Poi il COVID sembra mettere tutto a tacere.
Sfrutta i due anni di lock down senza ricevere aiuti, applicando una strategia marketing battente e quasi ossessiva che pubblicizzi la sua creazione e la renda già famosa ancora prima di aprire le porte. L’idea è semplice quanto geniale: indire un concorso nazionale di make up cui seguono, fin da subito, centinaia di mail in risposta. Ora si può dire che la Royal Academy sia conosciuta in tutta Italia: in premio iscrizioni gratuite per corsi individuali e corso on line sui social nei quali la nuova creazione sembra imperversare nell’ambiente.
Oggi la Royal Academy è una realtà: sforna corsi individuali a partire da 1.900 euro per arrivare al corso annuale di 8.000 euro, tutto compreso. Considerato che la scuola è riconosciuta a livello ministeriale ed è l’unica in Piemonte a vantare la certificazione ISO, la garanzia di successo appare abbastanza scontata.
“Credo che la mia storia sia quella di un sogno diventa realtà.” Afferma Stella Grossu. “Ho creduto in me stessa così come tanta gente oggi crede in me, si fida, e porta i propri figli in accademia.”
Oggi l’Accademia va a pieno regime offrendo corsi a studenti e professionisti del settore grazie a un programma formativo moderno ed efficace e ad una squadra di formatori seria e competente, per lo più proveniente dal nord Italia. Non va dimenticata la componente artistica del mestiere, tanto che gli insegnanti, artisti a loro volta nel settore, ricorrono sovente a una metodologia didattica che non si fa scrupolo di adottare tecniche non convenzionali che solo l’esperienza diretta può scoprire e giustificare.
Agli studenti è offerta la possibilità di uno stages: Dubai, Parigi, Berlino, tra le mete finora toccate. “Mi sento come una locomotiva” asserisce Stella, che, per non farsi mancare nulla, è scesa nell’agone dei festival, dove i riflettori hanno reso giustizia al suo estro artistico e molte tra le celebrità su cui ha lavorato hanno messo in luce la sua professionalità.
Stella, ormai torinese d’adozione, ha portato il marchio dell’Accademia nei salotti veneziani e di Cannes, truccando per Cannes Francesca Giuliano della trasmissione Avanti un Altro; a Venezia: le attrici Raffaella Di Caprio, Elisa Scheffler, Emanuela Tittocchi, Tania Lagatta, la tik toker Gaia Bianchi, la modella Martina Bandi, l’attore e showman Walter Nudo.
“Il trucco lo scelgo io in base al vestito e ai gioielli, ma anche alla personalità dell’artista” spiega Stella. “Nello spettacolo apparire è sostanza e lavorare sulle celebrità non è solo motivo di stimolo, è soprattutto una grande responsabilità.”
Una responsabilità a cui l’insegnamento accademico non può sottrarsi, incrementando, nella città che ha eletto il cinema non solo come passione, una visione scientifica del make up che ben si abbina alle esigenze più puramente artistiche del mestiere.
Alla fine, la “locomotiva” Stella Grossu, non ha fatto che realizzare il suo personalissimo sogno senza forse essersi resa nemmeno conto che nei titoli di coda, insieme con gli air stylist, gli sceneggiatori, i musicisti, e la plettora infinita di professionisti che contribuiscono a rendere fruibile una pellicola, uno spot pubblicitario, uno show, ha alzato il livello di tutto ciò che rientra sotto la dicitura “make up Artist”.