La serata si apre con la Sinfonia n. 4 in la maggiore, definita da Mendelssohn «il lavoro più gaio che io abbia mai finora composto». Fu scritta durante il viaggio di formazione che il compositore fece in Italia tra il 1830 e il 1831. Da qui in soprannome “Italiana”. Accanto a essa, nella seconda parte del concerto, è proposta la Sinfonia n. 5 in re minore op. 107 detta “La Riforma”, scritta nel 1830 per il trecentesimo anniversario della Confessione di Augusta, prima esposizione ufficiale dei principi del Protestantesimo.
Si chiude con questo ultimo appuntamento l’integrale delle sinfonie di Felix Mendelssohn-Bartholdy che Daniele Gatti ha affrontato con l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai nel corso di due settimane.
Giovedì 19 gennaio alle 20.30 all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino, con collegamento in diretta su Radio3, il musicista milanese – recentemente designato prossimo Direttore principale della Staatskapelle di Dresda – interpreterà la Sinfonia n. 4 in la maggiore op. 90 detta “Italiana” e la Sinfonia n. 5 in re maggiore op. 107 detta “La Riforma”. Il concerto è replicato venerdì 20 gennaio alle 20 con trasmissione in live streaming su raicultura.it, oltre che registrato da Rai Cultura che proporrà in tv su Rai5 tutto questo ciclo delle sinfonie di Mendelssohn dirette da Gatti.
Programmare tutte assieme le cinque sinfonie di Mendelssohn nell’arco di due settimane e poi in tv, offre l’occasione di indagare l’immagine del compositore, tradizionalmente considerato come “il più classico dei romantici”. Quest’idea infatti è al tempo stesso confermata e smentita dal suo corpus sinfonico. Composti in un arco di sedici anni, fra un’adolescenza prodigiosa e una fiorente maturità, i cinque capolavori procedono tra l’accettazione dei modelli storici e la sperimentazione di forme e linguaggi nuovi. Rispecchiano tanto l’evoluzione artistica di Mendelssohn quanto il passaggio di un’intera cultura dalla classicità al romanticismo, che ha in lui uno dei protagonisti più autentici e originali, oltre che una delle sue voci più alte.
Daniele Gatti ha un rapporto piuttosto intenso con l’Orchestra Rai: infatti a partire dal gennaio 2020 l’ha diretta in 16 serate, con 12 diversi programmi musicali. Tra questi l’integrale delle sinfonie di Brahms, proposto nell’aprile del 2021, e quello delle sinfonie di Schumann, affrontato nel dicembre dello stesso anno. Direttore principale del Maggio Musicale Fiorentino, Gatti è anche Direttore musicale dell’Orchestra Mozart, oltre che Consulente artistico della Mahler Chamber Orchestra. Ha ricoperto incarichi presso orchestre come quella del Concertgebouw di Amsterdam, dell’Accademia di Santa Cecilia, presso la Royal Philharmonic Orchestra, la Royal Opera House di Londra e l’Opera di Roma. I Berliner e i Wiener Philharmoniker, la Staatskapelle di Dresda, la Symphonieorchestrer des Bayerisches Rundfunk e la Filarmonica della Scala sono alcune delle istituzioni sinfoniche che dirige regolarmente. Di recente è stato protagonista dei due film-opera Il barbiere di Siviglia, vincitore del Premio Abbiati della Critica musicale italiana, e La traviata, realizzati dall’Opera di Roma con Rai Cultura e trasmessi su Rai3.