Diciamoci la verità: poter scarpinare in montagna, ad appena 20-25 minuti di automobile da Torino, è uno di quei privilegi in grado di smuovere anche il più statico dei bogianen. La bretella stradale creata fra il campo volo di Collegno e la strada provinciale 177 permette di abbattere i tempi di percorrenza fra il capoluogo e la fascia pedemonatana più vicina a Torino.
Per chi abita in zona corso Francia, si tratta davvero di una ventina di minuti di macchina per arrivare a Val della Torre. Per la gita che vi proponiamo il consiglio è di lasciare la propria auto sulla strada principale, quella che dalla rotonda di Brione porta fino alla parte più alta del Paese. Cinquanta metri prima dell’incrocio della provinciale con via Chiaberge, sulla sinistra, si trova un ampio parcheggio in grado di accogliere parecchie macchine.
Da lì (550 m slm) si parte e – se non si è provveduto a rifornirsi di vivande – si può acquistare qualcosa in una panetteria con annesso negozio di alimentari che si trova proprio all’angolo con via Chiaberge. Dopo altri 100 metri, in prossimità del Ristorante dei Cacciatori, si imbocca una ripida strada a destra e al bivio che si incrocia dopo poche decine di metri si prende ancora una volta a destra. La strada di via Gablera si snoda, relativamente leggera, sino a un ulteriore bivio nel quale si prende ancora una volta a destra. A questo punto è impossibile sbagliare. Il serpentone sinuoso si inerpica e in prossimità dei 700 metri si scorgono i primi pini.
Il paesaggio è ideale e il microclima di questa valle ne permette un’agevole percorribilità tutti i mesi dell’anno. Chi scrive si è avventurato su questo versante lo scorso 6 gennaio, trovando un clima “in vantaggio” di 2-3 mesi rispetto alle temperature abituali, una sorta di primavera anticipata.
Abbandonate le ultime case l’asfalto si fa più sconnesso e pieno di buche. Al sesto tornante si trova una grande pietra spaccata e un’indicazione per Monte Rosselli. Da qui inizia uno splendido “single track” che porta a un punto panoramico dove si può fare una breve sosta. Da lì si punta in alto: la strada si fa impegnativa e in circa 5 minuti porta a un grande prato che fa da punto di partenza per i (molti) appassionati di parapendio della zona.
Da questo punto si può godere di un panorama mozzafiato. Una visibilità ancora migliore di quella che si ha in vetta al vicino Musinè. Nelle giornate di cielo limpido si “abbraccia” tutta la collina torinese e il Monferrato, ma, soprattutto, centinaia di chilometri di arco alpino e appenninico, dalla Lombardia alla Liguria. Per non parlare del Monviso che sembra lì, a portata di mano.
Il traguardo dei 1200 metri di Monte Rosselli è ormai a portata di mano: 10-15 minuti e si è in vetta. Una gita che richiede un discreto rodaggio, ma che per le caratteristiche del luogo può essere fatta nei mesi più freddi dell’anno. Anzi, semmai in questo caso, sono da sconsigliare i mesi di luglio e agosto in cui il caldo e l’assenza di vegetazione lungo il percorso possono trasformare l’ascesa in un calvario: per le mezze stagioni, invece, difficile consigliare una montagna che dia così tanto, con così pochi minuti di viaggio da Torino.
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