Da mercoledì 22 a domenica 26 marzo 2023 a Torino, si è tenuta l’ottava edizione di Biennale Democrazia. Il titolo “Ai confini della libertà” comunica il complesso rapporto fra libertà e democrazia nella nostra società.

Il tema dell’ottava edizione è articolato in quattro percorsi tematici più due nuove sezioni, Democrazia futura e Democrazia diffusa. Giovedì 23 marzo nell’aula magna del Campus Luigi Einaudi è stata inaugurata Democrazia diffusa con l’evento “In auto, in doccia, in palestra. L’informazione al tempo dei podcast”.

Se la carta stampata è vintage

Come cambia il giornalismo e la disponibilità di questo nuovo formato? Franca Roncarolo, insegnante di Comunicazione pubblica e politica all’Università di Torino, ne ha parlato con Annalisa Camilli giornalista della rivista Internazionale e autrice del podcast Limoni e Francesco Costa giornalista e vicedirettore del giornale online il Post e conduttore del podcast giornaliero Morning.

Sono state ricordate le origini del podcast risalenti agli anni 2000, quado si trattava unicamente delle registrazioni di trasmissioni radio. Superati e dimenticati con l’avvento dei blog e successivamente dalle rumorose piattaforme, tornano in scena come fenomeno giornalistico più interessante degli ultimi anni.

La prima tematica affrontata è l’intimità. Un podcast convincente instaura un forte rapporto di intimità con chi lo ascolta attraverso la voce, il centro dell’esperienza del racconto. Differentemente dalla carta stampata che impone al giornalista una posizione obiettiva ed esterna all’accaduto, l’informazione nel podcast è raccontata utilizzando la prima persona, una mediazione personale e un’interpretazione dei fatti. In un contesto di sovrabbondanza di news e sensazionalismo, si rivela uno spazio intimo e umano in cui le notizie vengono spiegate e semplificate.

Annalisa Camilli e Francesco Costa sostengono che il podcast restituisce al pubblico l’intenzione e la libertà di scelta. Offre una posizione di ascolto totale priva di distrazioni rumorose del web e dei social media, guidati da logiche algoritmiche finalizzate al guadagno.

Un altro tema affrontato durante l’evento è la serialità. Gli ascoltatori dichiarano di costruire una routine attorno al medium e a quella voce che diventa famigliare. Il grande capitale di fiducia del pubblico però, può comportare il rischio di ascoltare passivamente informazioni che possono rivelarsi errate, differentemente dalla carta stampata in cui si viene subito richiamati all’errore. Riguardo il ruolo dei social media si evince che incrementano lo sviluppo dei podcast poiché il pubblico scopre, commenta e segnala i contenuti più interessanti. Avendo modalità di utilizzo simile alle radio, non comportano nessuna barriera tecnologica, dando così anche agli anziani la possibilità di trovare un nuovo rapporto con l’informazione.

L’intervento si è concluso con un chiarimento riguardo la possibilità di monetizzazione che il medium può offrire. Si tratta infatti di un mercato che nonostante sia in crescita, risulta modesto poiché produce un guadagno occasionale. La fama dello strumento potrebbe essere destinata così a restringersi, senza però svanire.

La manifestazione contemplava oltre 220 relatori  per più di 100 appuntamenti, 180 volontari, 75 collaborazioni con enti e organizzazioni; 17 sedi in città; mostre e installazioni. Si sono registrate oltre 48000 presenze, 700 giovani per Torino Futura,  200 ospitati nel Campus Residenziale di Democrazia Futura.

Antonella Cappiello