La città di Torino è custode di meraviglie architettoniche senza tempo combinate a eccellenti progetti di estrema modernità. Il 10 e 11 giugno torna Open House Torino la manifestazione che vince la riservatezza dei cittadini torinesi aprendo al pubblico case private, ville e palazzi storici poco conosciuti della città.
Dopo oltre 60 mila visitatori della scorsa edizione, l’evento ripropone il fine settimana di libera apertura a spazi solitamente inaccessibili invitando a scoprire la città e le bellezze nascoste del patrimonio architettonico.
Quest’anno le visite, sempre gratuite, sul territorio torinese comprenderanno 149 siti tra cui, per la prima volta il Grattacielo Piemonte, la nuova sede della Regione Piemonte visitabile su prenotazione. Altre novità della sesta edizione includono la scoperta di paesaggi green trasformati negli ultimi anni, l’occasione di conoscere quattro circoli canottieri lungo il Po e l’opportunità di partecipare ai tour per avventurarsi nei quartieri meno noti della città.
La maggior parte degli spazi sarà visitabile liberamente, con accesso in ordine di arrivo negli orari di apertura. Per le visite sarà necessario essere registrati attraverso il sito Open House Torino. Registrandosi i visitatori riceveranno un codice personale, da mostrare attraverso lo smartphone. Solo per alcuni edifici è obbligatoria la prenotazione, debitamente segnalata nelle rispettive schede pubblicate sul sito della manifestazione.
L’evento è organizzato dall’associazione culturale Open House Torino che dal 2017 fa parte del network internazionale Open House Worldwide nato a Londra nel 1992 che organizza aperture in oltre 50 città in tutto il mondo; in Italia, anche Roma e Milano e Napoli.
L’evento è reso possibile dai 470 volontari che la città è riuscita a coinvolgere e dalla gentilezza dei proprietari che hanno scelto di aprile le porte delle loro abitazioni private. Ammirevole l’entusiasta partecipazione dei cittadini a un’iniziativa che ha tutta la parvenza di essere spiacevolmente poco riconosciuta e promossa dalle istituzioni. Un festival per giunta di cui tutta la città beneficia per cultura, conoscenza e condivisione di spazi che diversamente resterebbero chiusi nel loro privato. Torna a essere l’occasione per raccontare e condividere la storia e la bellezza di ogni progetto al fine di far riscoprire la città e apprezzarla dal mondo.
Antonella Cappiello