“Nel blu dipinto di blu felice di stare lassù”.
La canzone di Modugno non sembra passare mai di moda, soprattutto tra i torinesi che continuano a inseguire il sogno di guardare la loro Città dall’alto.
A volte il tentativo riesce, altre si apprezza lo sforzo e anche lo Shopville Le Gru ha provato “la conquista” dello skyline torinese.
Sino al 16 febbraio, infatti, l’attrazione principale del winter wonderland, il villaggio creato nel centro commerciale di Grugliasco per le festività natalizie, è stata un ruota panoramica mobile. Con 16 cabine per 28 metri di altezza, sicuramente l’obiettivo, modesto, non era quello di concorrere con l’impotente London Eye e i suoi 135 metri sul Tamigi. Dal punto più alto della ruota delle Gru però si poteva vedere gran parte di Torino e della provincia, luci d’artista comprese. Attiva dal 21 dicembre 2013 al 16 febbraio 2014, ha ospitato 17.500 passeggeri: per la maggior parte cittadini di Grugliasco e delle altre provincie torinesi.
Il direttore de Le Gru, Davide Rossi, si dichiara «soddisfatto dell’andamento della nuova attrazione e soprattutto del rapporto instaurato, in anni di collaborazione, con il comune di Grugliasco e i suoi abitanti».
La sfida alla forza di gravità però non si conclude qui e ora si attende la dibattuta ruota panoramica del Valentino. Nei primi giorni di gennaio, dopo che il progetto era stato discusso dalla Giunta comunale, sembrava che i lavori fossero imminenti. Si parlava di una ruota panoramica di 60 metri con un raggio di 35 da 30 gondole da 8 posti l’una, sullo stile di quella parigina, posizionata al Valentino.
Sembrava che la Sopraintendenza avesse dato il permesso: tre anni nel piazzale tra Torino Esposizioni e Natale in Giostra e poi il trasloco, probabilmente ad “Italia 61”. La smentita però arriva proprio dalla Sopraintendenza: «il permesso non è mai stato accordato anche perché non ci è mai stato consegnato un vero e proprio progetto articolato». Per ora, quindi, nulla di certo.
Se la ruota panoramica del Valentino rimane un grosso punto interrogativo; di sicuro c’è, oltre alla tradizionale vista della Mole Antonelliana, l’areostato frenato di Parco Dora. Inaugurato il 23 giugno 2012, poco prima della festa di San Giovanni, il Turin Eye, gestito dall’associazione Enzo B da vent’anni impegnata nel sociale e posizionato nel giardino dedicato al cardinale Pellegrino, è il più grande pallone aerostatico del mondo.
Alto più di 36 metri e gonfiato con più di 6.000 mc di elio, svetta nel cielo di Torino attirando turisti non solo da Torino, non solo dall’Italia ma da tutta Europa. Permette di ammirare la Città da 150 metri d’altezza (successo considerevole se si tiene conto che salendo sulla Mole ci si distanzia dal suolo per 89 metri).
Il pallone, comprato da un’azienda inglese di Birghmingam, è costato 1 milione e 200 mila euro, di cui 700 mila dati dalla Regione, e rimane ancora ad oggi un progetto vincente.
«Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti sul quartiere di Borgo Dora – dichiara il presidente della Circoscrizione 7, Emanuele Durante -. Il pallone è stato e continua ad essere un tassello importante nella riqualificazione del territorio, a cui è seguita la presenza della Scuola Holden nell’ex Caserma Cavalli. Borgo Dora, nonostante tutte le difficoltà, è un luogo ricco di storia, carico di realtà da valorizzare e di potenzialità da sviluppare».
Irene Famà