100 Anni della Scuola di Architettura di Torino: Un Viaggio nell’Evoluzione dell’Architettura e della Cultura Urbana

Nel 2024, la Scuola di Architettura di Torino celebra il suo centenario, un traguardo straordinario che segna un secolo di innovazione, formazione e ricerca nel campo dell’architettura. Fondata nel 1924, la scuola ha avuto un ruolo cruciale nella formazione di architetti e progettisti, contribuendo profondamente allo sviluppo del paesaggio urbano e culturale, non solo della città di Torino, ma anche del panorama internazionale.

La Scuola di Architettura di Torino nasce all’interno del Politecnico di Torino, una delle università più prestigiose d’Italia. Fondata come istituto per la formazione tecnica e ingegneristica, l’architettura si inserisce inizialmente come un percorso complementare all’ingegneria civile, ma ben presto si afferma come un ambito di studio autonomo con una propria identità.

Negli anni ’20, Torino è una città in pieno fermento, testimone di una grande espansione industriale e di trasformazioni urbane che avranno un impatto significativo sulla disciplina. La nascita della Scuola di Architettura coincide con un periodo di grande innovazione nell’ambito delle costruzioni e del design, proprio nel momento in cui le correnti moderniste e razionaliste iniziano a fare sentire la loro influenza.

Durante il corso del secolo, la Scuola di Architettura di Torino è diventata un centro d’eccellenza, ospitando una varietà di approcci e metodi di insegnamento che vanno dall’architettura razionalista degli anni ’30, all’influenza del Movimento Moderno nel secondo dopoguerra, fino ad arrivare agli studi contemporanei legati alla sostenibilità e all’innovazione digitale.

Nel periodo post-bellico, sotto la guida di alcuni dei principali protagonisti del panorama architettonico italiano, come Carlo Mollino e Giò Ponti, la scuola ha visto il fiorire di un’architettura che cercava di coniugare funzionalità e bellezza, modernità e tradizione. In particolare, l’architettura torinese si è distinta per la sua capacità di adattarsi e dialogare con le esigenze della città industriale senza rinunciare all’estetica e alla ricerca di nuove forme.

Uno degli architetti che ha avuto un ruolo fondamentale nell’evoluzione della scuola e nella formazione delle generazioni successive è Mario Ceradini, figura chiave del panorama torinese e italiano. Ceradini è stato non solo un docente stimato, ma anche un ricercatore e un attivo sostenitore della modernizzazione dell’insegnamento dell’architettura. Il suo impegno è stato determinante nella definizione di un approccio che unisse la teoria e la pratica, dando agli studenti gli strumenti per affrontare le sfide complesse del mondo contemporaneo. Il suo pensiero ha influenzato profondamente l’approccio progettuale della scuola, orientato verso un’architettura rigorosa ma capace di adattarsi alle nuove necessità sociali e urbane.

Nel corso della sua carriera, Ceradini ha anche lavorato su importanti progetti di riqualificazione urbana, contribuendo alla trasformazione di Torino e a una riflessione più ampia sul ruolo dell’architettura nel processo di sviluppo urbano. Il suo lascito è visibile ancora oggi nella scuola, che continua a mantenere un forte legame con il territorio e un approccio che privilegia l’innovazione e la ricerca costante.

Il Libro per il Centenario: “La Scuola di Architettura di Torino. 100 Anni di Storia” di Alice Pozzati

In occasione del centenario, la Scuola di Architettura di Torino ha pubblicato un libro speciale, scritto dalla storica dell’arte e dell’architettura Alice Pozzati, dal titolo “La Scuola di Architettura di Torino. 100 Anni di Storia”. Questo volume è una riflessione approfondita e un viaggio storico attraverso i decenni che hanno visto l’evoluzione della scuola, dalla sua fondazione fino ai giorni nostri. Il libro non solo racconta la storia della scuola, ma esplora anche le personalità che l’hanno animata, i principali progetti architettonici che hanno preso vita tra le sue mura e l’influenza che essa ha avuto sull’architettura e sulla città di Torino.

Il lavoro di Pozzati è arricchito da una serie di interviste con docenti, architetti e alumni, che condividono le loro esperienze e visioni del futuro della scuola e della disciplina. Con uno stile accessibile ma rigoroso, il libro offre uno spunto per riflettere non solo sul passato, ma anche sulla direzione futura dell’architettura torinese e internazionale. Tra le figure citate nel libro, troviamo anche Mario Ceradini, il cui impegno ha lasciato un’impronta indelebile non solo sulla scuola, ma sull’intero panorama architettonico torinese.

Il volume rappresenta un omaggio al patrimonio storico e culturale che la Scuola di Architettura ha costruito in questi 100 anni, ma è anche uno stimolo per nuove generazioni di architetti, chiamati ad affrontare sfide globali come la sostenibilità, la digitalizzazione e la rigenerazione urbana. La pubblicazione è disponibile in diverse edizioni e viene presentata come un’opera di grande valore per chiunque voglia approfondire la storia dell’architettura torinese e il ruolo che la Scuola di Architettura di Torino ha svolto in questo lungo cammino.

II centenario della Scuola di Architettura di Torino non è solo una ricorrenza da celebrare, ma una riflessione profonda sul ruolo che l’architettura continua a giocare nella costruzione del nostro futuro. In un secolo di cambiamenti epocali, la scuola ha saputo adattarsi alle nuove sfide, mantenendo vivo quel dialogo tra tradizione e innovazione che ha sempre contraddistinto la sua identità.

Ad inaugurare la giornata erano presenti il Rettore Stefano Corgnati, il Direttore del Dipartimento di Architettura e Design-DAD Michele Bonino e il Direttore del Dipartimento di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio-DIST Andrea Bocco; dopo la presentazione del volume a cura di Alice Pozzati, moderata dal docente del DAD Paolo Mellano, sono intervenuti in dialogo Annalisa Dameri, docente di Storia dell’Architettura presso il DAD, Andrea Campioli, Preside della Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni del Politecnico di Milano, e Marella Santangelo, Direttrice eletta del Dipartimento di Architettura presso l’Università degli Studi di Napoli-Federico II.

Guardando al futuro, la scuola è chiamata a essere non solo testimone di un passato ricco, ma anche un laboratorio di soluzioni per le sfide globali, dai cambiamenti climatici alla trasformazione digitale, dalla rigenerazione urbana alla creazione di spazi più inclusivi e sostenibili. La Scuola di Architettura di Torino, con il suo secolo di esperienza, rappresenta un punto di riferimento vivo e dinamico per chi crede che l’architettura non sia solo una disciplina, ma un atto di responsabilità verso le persone, la città e il mondo che verrà.