Le “Tre Scimmie Sacre” (chiamate anche le “Tre scimmie mistiche”) sono un’antica icona sacra.
Iwazaru, coprendosi la bocca, non parla del male. Mizaru, coprendosi gli occhi, non vede il male. Kikazaru, coprendosi le orecchie, non sente alcun male. Insieme, le tre scimmie sono la metafora del principio del “non vedere il male”, “non sentire il male” e “non parlare del male”.
La sola eccezione, alla vita priva di proprietà materiali, del Mahatma Gandhi, fu, come monito, proprio una piccola statua delle tre scimmie.
Nelle versione attuale le tre scimmie simboleggiano erroneamente, ignavia, qualunquismo, indifferenza, insomma la pura volontà di non compiere le azioni citate in precedenza, anche senza una relazione specifica con il male.
Su tale seconda accezione di significato la “vignetta” proposta racchiude, in una esilarante sintesi, le volontà di tre protagonisti della politica italiana.
Da Grillo e la sua ex-volontà di non parlare in TV, alla “giustificazione” di Silvio Berlusconi per sottrarsi al giudizio della magistratura, a Matteo Renzi che dice ma non sente.
Da OGGI le le tre scimmie “cambiano” (Enrico Mentana intervista Beppe Grillo a Bersaglio Mobile su La7) e diventano simboli dei tre politici e allegoria della triste situazione politica e sociale italiana.
Adam T