La mostra “Omaggio a Torino” intende riproporre al pubblico torinese l’opera di un artista che, dopo molti anni di vita e di attività artistica trascorsi in ambito nazionale e internazionale, torna a ispirarsi ai monumenti, il cielo, le suggestive atmosfere di Torino, sua terra natale, cui è sempre stato legato da sincera gratitudine.
Il “nostos” è duplice perché tornerà “a casa”, insieme all’autore, anche la sua tela dal titolo “Dal fuoco rinasce”, esposta presso il Teatro Regio nel 1973, in occasione del termine dei lavori di restauro, resi necessari dal terribile incendio del 1936. La tela è la rappresentazione della profonda devozione dell’artista verso questo straordinario monumento torinese, con tutto quello che rappresenta nell’immaginario culturale della città e ha rappresentato per lo stesso autore. Boffa attraverso le sue opere è riuscito ad interpretare la Natura, sempre in modo simbiotico e sensibile ed è stato tra i primi, negli anni Settanta, ad affrontare i grandi temi ecologici e ambientali, proponendo mostre di denuncia contro lo scempio che l’uomo stava perpetrando nei confronti dell’ambiente e del territorio. Il maestro Giovanni Boffa non ha mai spezzato questo legame fortissimo con la rappresentazione della Natura nelle sue infinite forme, un legame nato e costruitosi proprio a Torino, grazie alle sue esperienze professionali maturate al Museo Regionale di Scienze Naturali della città. Il suo ritorno, dopo vent’anni di assenza spesi a cogliere sempre la bellezza, la maestosità, la superiorità della Natura sull’umana presunzione, vuole essere innanzitutto un ringraziamento a quell’humus culturale che gli ha permesso di affinare la sua innata sensibilità.
Il pubblico che lo ha conosciuto in gioventù e quanti avranno occasione di accostarsi alla sua opera e coglierne l’unicità in questa esposizione, potranno ammirare un repertorio di opere frutto di un suo nuovo interesse: il settimo continente, ovvero il cielo.
Proprio come Odisseo, Boffa ha esplorato con ampia parte della sua produzione artistica il mare, traendone nutrimento spirituale e lo ha “rappresentato da dentro”, come egli stesso ama sottolineare, ovvero dalle profondità abissali e dai fondali marini maestosi. Come Odisseo, tornato a casa, a Torino, l’artista ha rivolto lo sguardo al cielo, ai segni e alle speranze che ogni stella racchiude. Con le sue “Ipotesi spaziali” Giovanni Boffa vuole trascendere la rappresentazione dell’infinito in una visione cosmica atemporale. La tecnica trasforma il peso, anche metafisico-filosofico, dell’infinito in una soave onda di dolcezza, che si esalta in splendide aurore boreali. Essendo l’omaggio a Torino a tutto tondo tra le opere non poteva mancare parimenti un tributo al Museo Egizio alla sua forza magica e alla sua carica simbolica e cosmica. Che sia di buon auspicio !!!
La mostra è stata curata dall’Associazione Giovanni Boffa Arte, costituita da poco meno di un anno per la promozione e divulgazione del messaggio artistico del maestro Boffa, con il Patrocinio di Regione Piemonte, Provincia di Torino e Città di Torino. Nella sede messa a disposizione dalla Direzione Regionale dei beni culturali e paesaggistici del Piemonte e l’Archivio di Stato di Torino.
“Omaggio a Torino”
Archivio di Stato di Torino – Via Piave
17 e 18 maggio 2014
www.giovanniboffa.com
Orari di apertura della mostra:
Sabato: dalle ore 15 alle ore 20.00 – Inaugurazione ore 16.00
Domenica: dalle ore 13 alle ore 19.00
Ingresso gratuito.
Per informazioni: associazione@giovanniboffa.com
www.giovanniboffa.com
Giovanni Boffa nasce a Torino, nel gennaio del 1935. Allievo del professor Bacchetta e di Piovano, segnalato per le sue capacità anche dal maestro Felice Casorati, dedica tutta la sua vita alla pittura come strumento di esplorazione ed interpretazione della realtà.
Riconosciuto come uno dei maestri contemporanei della pittura torinese, viene inserito nella guida dei Musei di Torino: la Città e la Regione Piemonte gli dedicano diverse mostre personali e collettive. La vita nomade lo porta a viaggiare, all’estero ed anche in Italia, senza stabilirsi per lungo tempo in uno stesso posto, con una frequentazione più assidua tra Roma e Toscana. Tra i suoi estimatori, il critico francese Josè Pierre, conosciuto ad una personale a Parigi, diventa interprete esemplare della sua opera e curatore, insieme a Flaminio Gualdoni e Fulvio Abbate, del catalogo più esaustivo delle sue opere, edito nel 2001, che ripropone anche temi oggetto della mostra personale tenutasi nel 1993 al Parlamento Europeo di Strasburgo e intitolata “Messaggio alla Ragione – Opere Ecologiche 1960-1990”. Tra i temi dominanti: la natura, come risposta all’agire insensato della civiltà contemporanea e quello dell’immaginario e della memoria, come riflessione sul senso della vita e della nostra cultura. Nel corso dell’attività, Boffa ha diverse occasioni per far conoscere la propria opera a Roma, in alcune delle gallerie d’arte della città ed in Vaticano, a seguito del ritratto eseguito per Papa Giovanni Paolo II.
Ma anche all’estero l’artista raccoglie notevoli consensi, partecipando a mostre collettive sia a Parigi che a New York (tra cui l’Artexpò nel 2000) e, di recente (maggio 2010) ad una collettiva a Hangzhou, in Cina, dal titolo “Trentapertrenta=novecento”. Resta comunque tra i ricordi più cari all’artista l’esposizione itinerante in Marocco, Spagna e Portogallo del 1969 e del 1972, che, come egli stesso dice, ha rappresentato: “Il massimo per me. Pittura e Viaggio. Univo due illusioni proficue: la meta della destinazione sempre oltre, e la meta dei risultati pittorici, anch’essi sempre da modificare”.
Tra le numerose mostre degli ultimi anni ricordiamo solo le più recenti in ordine di tempo: nel 2011, la mostra dal titolo “La forma e l’attesa”, curata da Elisabetta Olmeda e svoltasi a Roma nella suggestiva cornice di un sito archeologico e, nel 2013 e 2014, due importanti mostre presso Villa Godi Malinverni di Lugo di Vicenza, in cui sono state presentate opere sul tema marino e dei fossili dal titolo “Linee oltre la forma” e “Fossilia”.
Raffaella Tione
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