Antologia del noir torinese
Fabrizio Fulio-Bragoni ha curato per Novecento editore l’antologia “Appuntamento con il male”, in cui tredici tra i migliori autori della città si alternano nel raccontare tutto il noir possibile. Originario di Rieti, vive a Torino fin dall’infanzia. Traduttore, blogger, scrive su riviste cartacee e siti web dedicati principalmente al noir.
Ha pubblicato diversi racconti in antologie e dal 2005 gestisce il blog NonSoloNoir .
Oltre a curare l’antologia uscita il 26 Aprile, vi partecipa con il racconto “Niente sorprese”.
La stessa città, diversi quartieri, diversi stili e un unico giorno. Nella sua nota alla fine del volume il curatore spiega di essersi trovato a dover scegliere, nel vasto e variegato panorama degli autori che tra Torino e Piemonte si occupano di giallo e noir, se dare un taglio preciso o piuttosto lo spazio alla pluralità di voci che lo compongono.
La scelta della seconda opzione ha prodotto un volume di 232 pagine con tutte le sfaccettature possibili, dal poliziesco anni ’70 all’originale nonsense, partendo da una racconto di Alessandro Perissinotto – che apre la raccolta con il suo “Quattro quartetti con finale di morte” – per concludersi con “La notte che installammo Chrome” di Pietro Calò.
«No, non tremo, voglio essere coraggioso fino in fondo. Che questo fosse il mio destino lo so da sempre, ma quando l’ora si avvicina, il sapere peggiora le cose».
Alessandro Perissinotto
Una raccolta che si legge in un fiato. Dettagli che ci fanno riconoscere le ambientazioni in ogni racconto, in modo che la città sia protagonista fondamentale di ogni storia. Alcuni rimandi alla musica e al cinema, molti alla vita notturna e seminascosta del nostro capoluogo. I tredici racconti ci consegnano un ritratto convincente di casa nostra. Un luogo meraviglioso e pieno di angoli spettacolari, ma anche lo specchio di una società che sprofonda nel delirio del crimine e della follia pura. Delitti con o senza senso che spesso occupano le pagine dei quotidiani, ma ancora più spesso passano inosservati.
Tra gli autori ritroviamo anche Roberto Saporito, intervistato qualche tempo fa su GazzettaTorino; oltre a lui e ai già citati Perissinotto e Calò, oltre a Fulio-Bragoni, troviamo Cristiana Astori, Andrea Borla, Giorgio Ballario, Massimo Tallone, Rocco Ballacchino, Luca Rinarelli, Fabio Beccaccini, Silvio Valpreda e Sara Tedesco. Ognuno con il suo ritratto differente di una città che ha noir da vendere …
È stato difficile mettere insieme questa squadra? Cosa significa in parole povere curare una raccolta con così tante voci differenti?
Questa per me è stata un’esperienza nuova: era la prima volta che curavo un’antologia. C’è da dire, però, che venendo da una decina d’anni di frequentazione dell’ambiente del poliziesco, del noir e del giallo torinese (e non solo, certo, ma molti torinesi li conosco personalmente, ho avuto modo di leggerli, di scriverne, di presentarli in libreria), avevo le idee chiare. Quindi no, non è stato difficile, nel senso che già prima di iniziare sapevo esattamente chi avrei voluto coinvolgere e chi no. Unico rammarico: non tutti gli autori che ho contattato hanno avuto modo di partecipare, chi per impegni editoriali, chi per motivi personali ecc.
La scena del giallo torinese, nelle tue note, risulta differente da quella milanese – la prima antologia di Novecento Editore, per la collana Calibro 9, era ambientata nel capoluogo lombardo – puoi raccontarci in che modo?
Gli autori coinvolti nella versione milanese sono più “gruppo”, sono accomunati dal richiamo (almeno “ideale”) a Scerbanenco, oltre che da una serie di esperienze collettive. Organizzano eventi in comune, presentazioni, ecc.
A Torino la realtà è ben diversa: di autori ce ne sono tanti, sì, ma in genere si muovono autonomamente, manca un po’ quella dimensione collettiva che secondo me è la forza della scena milanese. Ma poi, forse, non è solo questo: no, a Torino non esiste una “scuola”, un gruppo di autori le cui voci mostrino, al di là delle innegabili particolarità personali, una certa uniformità di fondo. Qui da noi, una cosa come la “scuola dei duri” milanese non c’è e non c’è mai stata, e cercare di crearla a tavolino, ritagliando una decina di autori “simili” da un panorama vario come il nostro, sarebbe stato inutile e fuorviante; l’antologia avrebbe finito per offrire un quadro distorto della scena torinese. Per questo ho deciso di puntare sulla differenza, coinvolgendo autori diversissimi tra loro per stile, genere e riferimenti letterari, e anzi cercando di disporre i racconti in modo da accentuare le differenze. Poi, per rendere più coesa l’antologia, ho dovuto ricorrere a qualche piccolo stratagemma, e mettere qualche paletto; per esempio i rimandi incrociati interni ai racconti, pensati per dare unità all’universo narrativo.
So che avete avuto difficoltà a causa di una manifestazione NoTav per la presentazione del libro, ma che state organizzando una serie di eventi. Dove vi possiamo trovare, per sentire di persona voi autori e goderci il nostro “appuntamento con il male”?
Sì, be’, la nostra prima presentazione (Salone off) è saltata, ma ci siamo ripresi subito, debuttando con un evento al Centro Studi Beppe Fenoglio in occasione della Notte Bianca delle Librerie di Alba. Per il futuro abbiamo parecchi programmi. Il 27 maggio saremo a Giaveno, per la rassegna letteraria Libri in Valigia, il 7 giugno parteciperemo a un paio di eventi nell’ambito del Festival della Letteratura di Milano, poi organizzeremo una presentazione con aperitivo in un locale di San Salvario, una colazione domenicale in libreria, ecc. ecc. Per i dettagli vi rimando alla pagina facebook di Appuntamento con il Male, o al mio blog NonSoloNoir.
Pagina face book: www.facebook.com/appuntamentoconilmale?fref=ts
Acquista qui: http://www.novecentoeditore.it/male.php