Dopo il successo dello scorso primo marzo, Caffeina Cultura ci riprova il prossimo 21 giugno con un nuovo flashmob legato ai libri – ‘‘Compriamo un libro, investiamo in cultura”. Comincia così l’invito di Caffeina Cultura, un flash mob letterario creato per incentivare l’acquisto di libri in un periodo in cui il mercato è in forte calo. Lo stesso invito è rivolto ora agli utenti dei social network, nella speranza di coinvolgere il maggior numero di persone possibili.
Gli inviti, a quanto risulta dalla pagina Facebook sono oltre 220mila, ma per aderire non c’è bisogno di averlo ricevuto.
Gli organizzatori suggeriscono di presentarsi in libreria con un fiocco bianco e di postare una foto con l’acquisto in bella mostra sulla pagina dell’evento. E fin qui la parte divertente.
Bello che ci si ingegni per promuovere la lettura – o almeno l’acquisto, giacché pare ci siano persone che i libri li acquistano per non leggerli – bello utilizzare i social network per uno scopo culturale. Bello riempire il mondo di nostre foto in fiocco bianco e libro in mano. Bello tentare di salvare le librerie, magari quelle piccole e indipendenti, quelle che non fanno grandi sconti perché proprio non ce la fanno a starci dentro, perché andare ad acquistare nei posti dove costa meno lo si può fare tutti gli altri giorni.
Ecco. Diciamo che io nella formula del flash mob non credo abbastanza. Forse perché ho sempre amato i libri e non ho bisogno che qualcuno mi organizzi un evento apposta per farmene comprare uno. Io ne compro in ogni caso. E se non posso comprarli li metto in lista come regalo di compleanno o di Natale, e se non li ricevo o non ne ricevo abbastanza li compro sulle bancarelle o in versione e-book quando non costano uno sproposito anche in quel formato.
Non mi piace pensare che qualcuno entri in libreria solo perché c’è un evento che glielo ricorda: mi mette tristezza. Con ciò non voglio criticare chi in qualche modo tenta di promuovere il libro anche in modo creativo e nemmeno boicottare l’evento. Solo una riflessione sul fatto che si legge poco e si continua a farlo sempre meno. Non solo, ma come abbiamo avuto modo di “scoprire” leggendo le considerazioni di autori di diverso tipo in alcuni degli articoli pubblicati in questa rubrica, leggiamo anche sempre peggio e sebbene anche le peggiori letture siano comunque letture queste ci portano a un degrado sempre maggiore nella nostra capacità, o volontà, critica.
Per cui, il 21 andiamo in libreria. Andiamo in una libreria di fiducia e compriamo un libro. Magari non quello che sta al top della classifica, proviamo a prenderne uno che sia completamente sconosciuto il cui titolo o la copertina ci attirino in modo particolare. Un libro di un editore medio o piccolo. Che so, con la copertina zigrinata. Un libro che ci faccia innamorare. E che resti impresso talmente tanto nella nostra vita da farcene acquistare altri venti, trenta o quaranta senza bisogno di un flash mob …